"C'è bisogno di qualcosa di pubblico o convenzionato che possa anche solo alleviare in qualche modo il lavoro di chi lo fa per volontariato. E nello stesso tempo ci vuole una legge che responsabilizzi chi ha gli animali". Il veterinario Alberto Brandi lancia un appello dal proprio profilo social alle istituzioni, per salvaguardare i gatti. "Anche quest'anno abbiamo dato in adozione forse 200-300 gattini", spiega Brandi. "Apro le pagine social e vedo una miriade di gattini in adozione. È una situazione che è diventata ingestibile e che richiede il supporto e l'aiuto della politica che fa le leggi. Il gatto purtroppo è un animale sul quale non esiste legislazione, non è considerato un animale domestico né selvatico. Per cui se viene trovato un gatto anche ferito, la legge dice che deve essere soccorso, ma allo stesso tempo le spese sono a carico di chi lo soccorre, in quanto non esiste una struttura pubblica dove rivolgersi". "Stessa cosa - prosegue Brandi - quando si trovano gattini abbandonati. Da noi ormai è diventata quasi una consuetudine. Ma quale può essere la soluzione? Sicuramente non ne esiste una definitiva ma l'utilizzo del microchip anche nei gatti, potrebbe essere qualcosa che fa scoraggiare l'abbandono, perché fa si che il proprietario si trovi responsabilizzato, come succede nei cani".
