Una festa tira l'altra. A Colcitrone si brinda alla Lancia d'oro dedicata all'Arezzo, ma prima ancora, c'è da rendere omaggio - ed è proprio così - ai 50 anni dello Ciao Club. La storica squadra di calcio Uisp, la più antica tra quelle che militano nel campionato amatoriale che da venerdì 8 fino a domenica 10 ha fissato una serie di appuntamenti nello slargo di Colcitrone. Un ricco calendario di iniziative patrocinato dal Comune di Arezzo che permetterà di commemorare lo storico traguardo raggiunto dall'associazione aretina tra goliardia, folclore, memoria e beneficenza. La storia dello Ciao Club inizia, nel 1973, in un appartamento di via Madonna del Prato al numero civico 34. La signora Bruna, nonché mamma di Giuseppe Sensi, lo aveva messo a disposizione e lui, con gli amici del mitico Barrino di via Oberdan, lo allestì come luogo di incontro con sala da ballo con postazione per il dj che era Giovanni Tristi. Ben presto diventò un fornitissimo bar gestito da Carlo Piomboni detto Chiodo. "Nel bar - racconta chi c'era all'epoca - non mancavano mai l'amaro Monte Negro e il Campari. Il Chiodo era anche il custode del famoso collo d'ocio che un giorno sparì e non fece più ritorno". Giovanni Rossi, detto Pistricchia, allestì e arredò anche due sale d'intrattenimento. Il club era aperto tutti i giorni. I soci avevano la loro chiave per potere accedere liberamente. I frequentatori del mattino erano coloro che non amavano tanto la scuola. "La domenica pomeriggio si ballava. Erano le famose feste in casa degli anni Settanta. Puro divertimento", raccontano ancora oggi quelli che erano i ragazzi del 1973 e oggi diventati uomini. "Col passare del tempo ci siamo resi conto che avevamo realizzato un sogno importante, anche perché tanti nuovi amici si avvicinarono. Fu in quel momento che decidemmo di fare una squadra di calcio per partecipare al torneo Città di Arezzo, all'epoca molto ambìto e molto seguito". "Gli impegni aumentavano, ma il sacrificio non esisteva, tanto che nel 1980 riuscimmo a vince il trofeo". La fiducia comincia a salire e nel 1990 arriva il salto di qualità: "Ci siamo iscritti al campionato Figc e per tre anni siamo stati protagonisti del campionato di Terza categoria. Ci siamo scontrati con società e squadre molto blasonate: Marciano, Lucignano, Fratta, tanto per citarne alcune". "L'ufficio sport del Comune di Arezzo ci affidò il campo sportivo Giotto Est dove potevamo allenarsi e svolgere le partite la domenica pomeriggio. In seguito visto il notevole consenso di pubblico, ci venne assegnato il campo Junior Camp Milan Club, campo di calcio molto più aggiornato e confortevole". Di quella squadra che stava diventando uno squadrone facevano parte tra gli altri: Roberto Lippi, Bruno Sbragi, i fratelli Cantaloni, Alberto Ricci, il nostro capitano Jacopo Acquisti, il centrale Francesco Nocentini e David Sassoli. Nel 2003, lo Ciao Club festeggia i 30 anni e organizza, per la prima volta, la festa al quartiere di Porta Crucifera, dove sarà anche per i 50. La messa celebrata da don Renato Bertini, l'incontro di calcio tra vecchie glorie e giovani. Attualmente lo Ciao Club, grazie al suo presidente Roberto Mazzeschi, partecipa al campionato Uisp e tra l'altro quest'anno ha vinto il campionato di Prima categoria ed è stato promosso in Eccellenza. Il cinquantesimo anniversario sarà un'occasione di ritrovo, di condivisione e di divertimento aperta a tutti che verrà sviluppata attraverso tante diverse attività. L'apertura sarà alle 18 dell'8 settembre con un maxi-incontro di calcio al campo "Buonconte da Montefeltro" giocato da due squadre formate da trenta giocatori ciascuna con tre palloni, poi i festeggiamenti si sposteranno nel quartiere di Porta Crucifera con la cena in piazza e con un ritorno agli anni ?70 attraverso la rievocazione di un Campari Point. Il giorno successivo prenderà il via alle 17 con la settantunesima edizione della Giostra dei Ganaucchi dove, nello spazio verde del Gioco del Pallone, andrà in scena un gioco ispirato alla Giostra del Saracino ma corso in sella a una bicicletta, con il premio commemorativo dei cinquant'anni dello Ciao Club intagliato dal maestro Francesco Conti. La serata proseguirà poi con la cena con piatti della tradizione in slargo del Colcitrone con musica dal vivo e premiazioni della squadra vincitrice del campionato Uisp, con il ricavato che verrà interamente donato in beneficenza al Calcit. La conclusione del fine settimana è in programma alle 11 del 10 settembre con la santa messa nella chiesa di Santa Maria della Pieve celebrata da don Alvaro Bardelli in memoria dei defunti dello Ciao Club. "Le tre giornate - commentano Fabio Daveri e il presidente Roberto Mazzeschi, - saranno all'insegna del divertimento e della goliardia che, da cinquant'anni, identificano lo Ciao Club. Si tratta di un traguardo storico per una piccola associazione cittadina fondata esclusivamente sul volontariato che vogliamo celebrare con un'occasione di ritrovo tra tutte le famiglie e gli aretini coinvolti nelle nostre attività di ieri e di oggi". Quanta strada ha fatto lo Ciao Club. Esempio di un calcio genuino, ricco e povero insieme. Un calcio fatto per stare insieme. Per condividere la vita, i momenti belli e quelli meno belli. Per dare un calcio ad un pallone e ritrovarsi. Oggi come allora. Quanta strada Ciao Club al quale auguriamo di farne altrettanta. Buon 50esimo. Evviva lo Ciao Club, evviva il calcio puro.
