Il caso
Venerdì 6 settembre l’autopsia. Sarà il giorno di svolta nel caso dell’anziana di 92 anni, Carla Maria Vittoria Bazzani, rimasta per mesi morta sul letto di casa ad Arezzo, con accanto il gatto, anch’esso deceduto. La figlia della donna, Silvia, è indagata per abbandono di persona incapace. L’accertamento autoptico è decisivo per fissare la causa e la data della morte, dato che l’esame esterno rende compatibile un lasso di tempo che va da due mesi fino addirittura a sei. Ipotesi, quest’ultima, che renderebbe ancor più triste il caso di via Montanara dove sono rarefatte le testimonianze sulle due donne. Madre e figlia vivevano con la pensione dell’anziana, una discreta rendita. La sessantenne non lavorava da molto tempo. La polizia l’ha rintracciata in un hotel di Rimini dove è parsa molto confusa. L’assenza di segni di violenza e di una lotta lascia supporre una morte naturale della 92enne ma la salma era in stato di avanzata decomposizione e saranno gli accertamenti sugli organi interni e i prelievi con esami di laboratorio a dare risposte certe. Parallelamente, in ambito veterinario si svolgono approfondimenti anche sul gatto che verosimilmente è morto di stenti, non più seguito da alcuno. Mentre viene ricostruito il periodo trascorso da Silvia, gli inquirenti verificano anche la situazione economica: i movimenti sul conto, gli aspetti pensionistici e ogni particolare. Coordina l’attività il pm Julia Maggiore. Per eseguire l’autopsia si rende necessario il trasferimento del corpo da Arezzo a Siena, in quanto il San Donato da anni non ha una sala attrezzata. Incarico affidato al professor Gabbrielli, direttore della medicina legale senese.
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