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La nomina

Sanità, la Asl Toscana Sud Est perde il direttore generale: per Antonio D'Urso incarico a Trento. C'è chi piange e c'è chi brinda

Giuseppe Silvestri

05 Ottobre 2024, 08:51

Antonio D'Urso

Antonio D'Urso, dg della Asl Toscana Sud Est

Antonio D’Urso lascia la direzione della Asl Toscana Sud Est e va a dirigere il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento. Dopo giorni di pioggia intensa, arriva un violento temporale anche sul fronte della classe dirigente della sanità della Toscana, visto che l’Asl Tse riguarda le province di Arezzo, Siena e Grosseto. Un rovescio inatteso che lascia stupiti il mondo della sanità e quello politico: nessuno infatti si aspettava un addio anticipato rispetto alla scadenza del secondo mandato, maggio 2025. Anzi. In molti erano convinti che D’Urso avrebbe incassato dal presidente della Regione, Eugenio Giani, i due anni straordinari che il governatore può concedere ai dirigenti che hanno consumato il secondo, e teoricamente ultimo, gettone. Il dg, invece, consapevole di essere alla fine dell’incarico professionale, aveva risposto al bando della Provincia di Trento dove, forte dei suoi titoli, è risultato vincitore.

I bene informati assicurano che lo stesso D’Urso non si aspettava uno sviluppo così repentino e che ancora non ha accettato. Ricostruzione che lascia più di un dubbio, perché quando un professionista si candida per un posto di rilievo, lo fa per vincere e non per rifiutare una volta che l’incarico gli viene assegnato. In ogni caso i telefoni sono diventati immediatamente bollenti, a partire dal suo, in una giornata, quella di venerdì 4 ottobre, tra l’altro, densa di impegni e appuntamenti. Avrà comunque trovato il tempo per leggere più di una volta il comunicato della Provincia autonoma di Trento, che ha il sapore di una incoronazione principesca: “Nell'individuazione del nuovo dirigente sono state particolarmente apprezzate alcune caratteristiche professionali di rilievo - scrive il presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti -Anzitutto, l'esperienza consolidata alla guida di organismi sanitari complessi, che ne dimostra la capacità gestionale e organizzativa. A questa si aggiunge la conoscenza delle relazioni con il mondo accademico, fondamentale per il continuo sviluppo e l'innovazione nel settore sanitario, oltre a una notevole competenza nelle dinamiche legate alla progettazione e realizzazione di nuovi complessi ospedalieri, fattore cruciale per affrontare le sfide future della sanità trentina”.

Poi l’assessore alla salute e alle politiche sociali, Mario Tonina: “Abbiamo aggiunto un tassello fondamentale nel processo di riorganizzazione del nostro settore. Il dottor Antonio D'Urso è una figura di elevato profilo, con molteplici esperienze alla direzione di aziende sanitarie italiane: con il suo arrivo contiamo di imprimere un’ulteriore accelerazione nell’affrontare e risolvere i nodi più urgenti che riguardano un settore così delicato e strategico come quello socio sanitario e di lavorare verso quella integrazione fra territorio, sistema sanitario e ricerca universitaria come richiesto dalla nascita della nuova Asuit, l'Azienda sanitaria universitaria integrata territoriale”.

Venerdì sera negli ambienti più alti della Asl Toscana Sud Est c’era chi sottolineava che dovrà sicuramente esserci un faccia a faccia tra D’Urso e Giani e “chissà, magari il direttore generale al termine alza il telefono, chiama Trento e spiega il suo No grazie”. Sul fronte delle nomine e delle dirigenze che contano nulla ormai meraviglia, ma è un’ipotesi che sa tanto di Fantasanità. Come sempre accade in questi casi, c'è chi piange e chi brinda. E chi nell’ultimo colpo di telefono ci ha sussurrato nell’indifferenza che “partito un direttore generale, ne arriva un altro”.

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