Il processo
Si torna a parlare del crac Banca Etruria in un’aula di tribunale. A Firenze, prima udienza del processo d’appello per la bancarotta dell’istituto di Via Calamandrei che ha subito fatto registrare una importante novità processuale. Per effetto di una sentenza passata in giudicato che ha stabilito l’insussistenza del reato, escono dal procedimento due filoni, quelli relativi alle operazioni Città Sant’Angelo e Sacci. L’udienza si è chiusa dopo l’esame di una serie di questioni procedurali. Si tornerà in aula il 21 novembre per iniziare le audizioni di dieci testimoni. La sentenza di primo grado risale al primo ottobre 2021 e aveva visto un solo condannato, Alberto Rigotti, pena di 6 anni e ricorso in appello.
Tutti gli altri imputati erano stati assolti. Nell’ottobre del 2023 era fissata la prima udienza del procedimento di secondo grado: era attesa una calendarizzazione, ma il giudice Silvia Martuscelli annunciò il suo imminente trasferimento. Pertanto il procedimento slittò di un anno. Per quanti sono chiamati a rispondere di bancarotta semplice il reato si è già prescritto.
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