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L'intervista

Toscana, Stefano Scaramelli tra trasporti, sanità e politica: "Vero patto con l'Umbria, competenze e nuove sfide. Ecco cosa dobbiamo fare"

"Per l'alta velocità bocciata definitivamente l'ipotesi Creti. Fondamentali i rapporti con il Cuore Verde, spero di incontrare al più presto Stefania Proietti"

Giuseppe Silvestri

12 Dicembre 2024, 14:11

Stefano Scaramelli

Stefano Scaramelli tra sanità e trasporti

Rilancia sull’alta velocità, mette in guardia sulla sanità, tira le orecchie al centrosinistra dei grandi comuni, lancia l’assist a Eugenio Giani per il bis, strizza un occhio all’Umbria. Stefano Scaramelli, vicepresidente del consiglio regionale, chianino doc e renziano di ferro, già sindaco di Chiusi e al secondo mandato in regione, come sempre non usa giri di parole. Dell’essere diretto del resto, nel bene e nel male, ne ha fatto un cavallo di battaglia della sua attività politica, ampiamente apprezzato dagli elettori che nel 2020 lo premiarono con 4.175 preferenze, tantissime nell’ambito di Italia Viva, al punto da arrivare al 6,83%, il miglior risultato del partito in un collegio regionale. Clicca qui per il video dell'intervista.



- Scaramelli, alla luce dell’elezione di Stefania Proietti alla presidenza dell’Umbria, pensa che cambieranno i rapporti tra le due regioni? Solitamente due amministrazioni dello stesso colore politico dialogano meglio.

E’ una vittoria importante anche per la Toscana. E’ determinante che due regioni vicine parlino la stessa lingua. Fondamentale. I rapporti non erano ottimi con la presidente Tesei e mi auguro che adesso migliorino nettamente. Abbiamo avuto difficoltà oggettive in passato, si pensi solo alla localizzazione dell'ipotetica nuova stazione del Centro Italia, divenuta impasse amministrativa. L'auspicio è che questo fronte nuovo che si è determinato, fondato su un centrosinistra con un modello risultato vincente, possa avere relazioni con le nostre forze politiche e allo stesso tempo avviare una collaborazione di carattere istituzionale. Non nascondo di avere grandi aspettative, mi auguro di incontrare quanto prima la presidente Proietti, perché essendo anch'io rappresentante di zone di confine, tra Arezzo, Siena, Grosseto e l’Umbria, auspico una forte collaborazione sui temi delle infrastrutture, della sanità di prossimità e soprattutto delle scelte strategiper i territori centrali, che sono in evidente difficoltà rispetto alle grandi aree metropolitane.


Stefano Scaramelli in consiglio regionale

- A proposito della stazione dell'Alta velocità, la sua posizione è nota. Con questo nuovo panorama politico, come pensa che possa essere giocata questa partita?

Con il risultato delle elezioni in Umbria, termina ufficialmente l'opzione Creti, che era irrazionale, illogica, diseconomica, fuori da un sistema di trasporti di connessione gomma a gomma, ferro a gomma, ferro a ferro e di interconnettività del centro Italia. Era una follia salviniana, una promessa che mai sarebbe stata realizzata, usata solo per fare campagna elettorale. Ora la Toscana può finalmente essere disponibile a ragionare con l'Umbria su uno scalo intermedio, nel frattempo lavoriamo per rafforzare quelli di Arezzo e di Chiusi, considerando che entrambi servono anche all'Umbria.
Faccio degli esempi. Un cittadino di Perugia ha un collegamento diretto verso il nord d'Italia. Se deve interconnettersi con altre linee lo può fare su Arezzo in direzione nord, su Chiusi in direzione sud. Pensando all’area del Trasimeno e a tutte le connessioni che ci possono essere, credo che siano scali ferroviari che possano servire ampi territori. Allo stesso tempo occorre collegare meglio Toscana e Umbria, non soltanto con la direttrice della superstrada ma anche, ad esempio, terminando la Pievaiola, quell’asse che potrebbe arrivare in Valdichiana e che si ferma a Tavernelle. Di questi temi ne ragioneremo insieme. E credo che se alcuni progetti diventassero interregionali, avrebbero maggiori possibilità di finanziamento.

- Altro argomento di grande attualità è la sanità. L’Asl Toscana Sud Est è in attesa del nuovo direttore generale. Quale è la situazione? Che aria si respira in regione, considerando che in provincia rimbalzano indiscrezioni e ipotesi diverse?

L’Asl è fondamentale. Comprende i territori delle province di Siena, Arezzo e Grosseto: si tratta di mezza Toscana. La nomina del nuovo dg è importantissima, delicatissima. Io non nascondo di avere inciso nelle ultime due nomine delle direzioni generali, quando ero presidente di commissione di sanità. Oggi sono capogruppo del mio partito (Italia Viva, ndr), parte della maggioranza. A mio avviso su questa sfida non occorrono posizioni di partito, ma manager bravi, capaci. I direttori generali bravi sono quelli che hanno competenze, esperienze, che conoscono il territorio e che hanno la capacità di entrare in empatia con le amministrazioni comunali, perché il territorio di questo ha bisogno. Si pensi alle case di comunità, alle fasi di pre ospedalizzazione e post ospedalizzazione, all’assistenza, alle diagnosi, alle liste d’attesa. Ripeto: servono manager che conoscano il territorio e abbiano le competenze per organizzare tutto ciò. C’è una lista di nomi papabili e su questi mi auguro che possa esserci un confronto con le forze politiche, con i sindaci del territorio, con le istituzioni. Penso si possa arrivare alla nomina entro fine anno, per mettere l'azienda sanitaria nelle condizioni di procedere dall’inizio 2025 con il nuovo management. Per ora a guidare l’azienda sarà l’attuale direttrice amministrativa Antonella Valeri, che sta portando avanti un aspetto non semplice: il bilancio da chiudere per il 2024 e il nuovo da aprire per l’anno prossimo”.

- Avevamo iniziato parlando di politica con la vittoria del centrosinistra in Umbria, chiudiamo con il rovescio della medaglia: se nelle regioni del centro Italia la vostra coalizione vince, nelle amministrazioni cittadine ancora accusa. Il centrodestra governa a Siena, Arezzo e Grosseto. Pd e alleati appaiono addormentati. Quale è la ricetta per svegliarli e renderli nuovamente competitivi?

E’ una considerazione giustissima. Noi abbiamo impegnato la migliore classe politica dei territori in ambito regionale. Non nascondo che le sconfitte del centrosinistra a Siena, Arezzo e Grosseto siano una ferita ancora aperta. In termini politici il nuovo centrosinistra deve guardare alla classe dirigente che è cresciuta in questi anni in regione e cercare di capire se una parte delle migliori espressioni che sono emerse, sia disponibile a tornare nei territori. Il nuovo centrosinistra può essere vincente anche ad Arezzo, Grosseto e Siena. In questi due anni occorrerebbe capire come il gruppo regionale possa collocarsi nelle città. Lo auspico e lavorerò in questa direzione, perché presentare candidati forti e autorevoli sui territori, dopo aver maturato anche un'esperienza regionale importante, può essere un valore aggiunto.

- All’orizzonte ci sono anche le elezioni regionali della Toscana, una partita non indifferente.

C'è chi la definisce una partita aperta. Io invece la considero una partita di consolidamento perché credo che il centrosinistra in ambito regionale abbia un vantaggio fondato sull’esperienza, sulla conoscenza, sulla capacità di amministrare la regione che di fatto è governata bene. Purtroppo noi toscani, vogliamo sempre far meglio, siamo un po' litigiosi, però alla fine credo che non ci sia un livello di competitività vera. A sfidarci sarà il segretario regionale di Fratelli d’Italia e non credo possa vincere la partita contro un centrosinistra unito, chiamato comunque a elaborare non solo una squadra di governo, ma un’idea nuova. Non è un caso che siamo stati come consiglio regionale a Dubai a presentare la Toscana del 2050. Dobbiamo iniziare a programmare quella che pensiamo possa essere la Toscana del futuro. Non bastano i processi di conservazione, bisogna cambiare, innovare, migliorare, in termini qualitativi anche dal punto di vista infrastrutturale. Dobbiamo un po’ metterci in discussione. Mi auguro che possa essere fatto, a quel punto si tratterebbe solo di definire la fase programmatica ed entrare in sintonia con i cittadini. Terminata questa sessione di bilancio, entreremo già in campagna elettorale. Sarà lunghissima.

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