Arezzo
Il lavoro è ripartito nelle aziende orafe aretine e l'entusiasmo per un nuovo anno non manca. Nemmeno le buone notizie, sotto il profilo dei maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine.
“Siamo riposati e carichi – afferma Mauro Benvenuto presidente orafi Cna – pronti a fare bene il nostro lavoro”. Di certo il pensiero a quanto accaduto nel 2024 c'è. Oltre 20 assalti alle aziende del settore orafo argentiero, che hanno messo in ginocchio chi li ha subiti e gettato nel panico l'intero settore manifatturiero aretino. Lo spirito degli imprenditori, però, è comunque positivo soprattutto pensando alla fiera di Vicenza che si terrà dal 17 al 21 gennaio. “La fiera di Vicenza è la più importante dell’anno – afferma Giordana Giordini presidente della sezione orafi di Confindustria Toscana sud – con la quale contiamo di organizzare il lavoro per tutto l’anno.
I clienti, anche quelli più lontani che non non viaggiano molto, hanno confermato la loro presenza. Quindi abbiamo un buon feedback rispetto alle presenze”. Giordini non nasconde però le preoccupazioni legate all'effetto Trump in America e al prezzo dell'oro. “Il prezzo dell’oro è altissimo questa mattina (8 gennaio 2025, ndr) 82,50 €/g , però come ho sempre detto se è stabile riusciamo comunque a lavorare. Sarà un anno comunque difficile finché non capiamo meglio certi aspetti della politica di Trump in America, non solo perché il mercato americano è per noi importantissimo, ma anche perché dalle sorti americane poi dipende tutto il resto del mondo”.
A proposito di preoccupazioni, il pensiero rispetto a quanto accaduto nel 2024 c'è ancora. Ma il 2025, anche per una questione così delicata e importante per il settore come la sicurezza, parte con l'ottimismo. “La sensazione è positiva – conferma Luca Parrini presidente di Confartigianato orafi e presidente della consulta dei produttori – in queste vacanze non ci sono stati assalti. Un periodo che noi temevamo fosse invece molto pericoloso. Adesso pensiamo con positività alla fiera di Vicenza. Sperando in una stabilità maggiore del contesto geopolitico”.
“Eravamo molto preoccupati e ci siamo scambiati messaggi tutti i giorni con gli altri imprenditori– prosegue Giordini – per fortuna non ci sono stati assalti alle nostre aziende nel periodo di chiusura. E poi, sì, è arrivata conferma dalla Questura che le nuove forze annunciate sono arrivate”. Era stato il Questore di Arezzo, in occasione dell'incontro in Prefettura con gli operatori, ad annunciare l'arrivo di nuove unità. Sono arrivate. Alla Questura aretina sono arrivati 16 nuovi agenti, ma in 6 hanno chiesto un trasferimento. Prima della fine del 2024 erano arrivati altri 4 ispettori. Probabilmente con questi nuovi innesti i controlli soprattutto di notte e nelle aree in cui insistono le aziende orafe, saranno intensificati, confermano dalla Questura aretina.
“Quello della sicurezza e della tutela delle nostre aziende è ancora un tema caldissimo e che ci ha portato via tante energie – prosegue Giordini - mi fa piacere, però, che le nostre voci siano state ascoltate. Un risultato di tutti. In primis del Prefetto che ci ha guidato e assistito e poi le associazioni di categoria, le forze dell’ordine con la loro importantissima attività investigative e tutte le istituzioni. Di certo il problema è complesso e il territorio da proteggere molto vasto. Circa 55 le zone produttive da controllare. “Ce ne vorrebbero 20 di volanti dedicate al mondo dell'oro”, chiosa la Giordini.
Greta Settimelli
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