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Arezzo

L'alzabandiera di Iwo Jima diventa alza lampione con la street art. L'opera di Zero e il cantiere dello skate

Luca Serafini

18 Gennaio 2025, 10:38

L'opera di Zero e l'originale

L'opera di Zero e l'originale

E’ in via Ferraris ad Arezzo da un bel po’, ma molti non l’hanno ancora vista, sta lì a sfidare le intemperie e lancia il suo messaggio d’arte, anzi di street art. E’ la versione operaia della celebre foto dell’alzabandiera americano a Iwo Jima (1945, in Giappone) e al posto dei militari Usa ci sono lavoratori in tuta arancione. Invece del pennone della bandiera, c’è un lampione reclinato. D’impatto.

Rilanciata con molti like e commenti sul vivace social “Sei di Arezzo se” da Raul Dominici, appassionato di fotografia e di street art, l’installazione campeggia in un luogo dove bisogna andarci per vederla. Si costeggia la Lebole e si trova in fondo, in un piazzale privato, prima del sottopasso pedonale che supera la linea ferroviaria. Nei pressi c’è lo Skate park, ancora in costruzione, sotto il ponte stradale di viale don Minzoni. Contesto suburbano ideale, quest’area, per espressioni come quella dei sei soldati americani trasformati in sei operai, che a vederli da un po’ distante sembrano persone in carne ed ossa. Poi ti avvicini e sono sagome pitturate benissimo.

Realizzazione e ideazione dell’opera portano la firma di Zero, artista di strada cui si devono altre creazioni disegnate e colorate con spray tra la stazione ferroviaria e il raccordo autostradale e Corsalone.
Per quanto riguarda la manutenzione, sentito sul tema dell’alzabandiera diventato alzalampione, l’assessore Alessandro Casi spiega che si tratta di pertinenze private di un condominio, nessuna competenza del Comune; l’assessore Federico Scapecchi, rispetto allo Skate park nei pressi, lato Eurospin, spiega che l’associazione sportiva che ha in gestione il luogo, seppur con qualche ritardo sul ruolino di marcia (se ne parla dal 2022), provvederà alla riapertura dell’impianto. Cantiere in corso. Intervento da 80 mila euro, di cui 50 mila a carico dell’ente pubblico. Ci sono stati dei contrattempi, ma ora pare che tutto sia risolto e si possa procedere spediti.

Nel suo post su Facebook, Dominici scrive proponendo le foto di Iwo Jima rivisto e corretto: “Immagino, viste le condizioni in cui versa, sia li da un po’, ma solo una settimana fa mi sono accorto casualmente della sua presenza. Non so chi si nasconda dietro lo pseudonimo Zero, ma anche questa volta non posso che applaudire il suo lavoro. L’alzabandiera più famoso della storia ‘prestato’ all'eroica manutenzione pubblica è qualcosa di fine, divertente e divertito. E’ raffinato, ben realizzato come gli altri suoi che ho già incrociato, in città ed al Corsalone, ed è un piacere enorme percepire vera, positiva vitalità street in una città come la nostra diciamo normalmente ‘refrattaria’ a linguaggi artistici contemporanei”.

E conclude: “Grande Zero!. Ps.: il lavoro si trova proprio accanto a quello spazio che dal 2015 è un susseguirsi di promesse ed impegni non mantenuti, abbandonato al degrado e lasciato morire. Rivedere lo Skate Park vivo e pulsante, (magari grazie proprio a degli uomini in arancione ndr) sarebbe in effetti quasi paragonabile alla conquista del monte Suribachi”. Da quanto riferisce l’amministrazione comunale, presto lo Skate ci sarà.

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