I contributi
Cinzia Bichi e Gianni Focarelli
Ho iniziato a lavorare al di fuori delle aziende di famiglia con il Corriere. Il primo giorno ero lì come tutti con la voglia di fare benissimo. Trovai il direttore del settore commerciale Massimo Sabba, che veniva dall'esperienza del Corriere dell'Umbria, e che mi dette le prime dritte. Il primo giorno il giornale lo vidi uscire dalle rotative e fu subito amore a prima vista. Da lì ci fu una difesa contro tutto e tutti, perché, secondo alcuni, eravamo “il giornale che non sarebbe arrivato a Natale...”.
Furono giorni che fra alti e bassi ci portavano fra la gente ed eravamo sempre più apprezzati, richiesti e stimati. Il nostro editore Leonello Mosca aveva una visione oltre i confini. Aveva lanciato l'informazione e la pubblicità capillare. Ogni settimana raggiungevo Perugia per le riunioni con la nostra direzione. Le iniziative partivano da lì. Gino Taffini alla distribuzione, Luigi Bartoletti inventò Occhio alla targa con grande successo. Organizzammo la difesa volontaria dell'Europeo di Efrem Calamati alle Caselle di Arezzo. Fu un successo di pubblico, economico e di immagine.
Intanto si era creata una squadra di agenti pubblicitari di ottimo livello. Gianni Alberti, Gaetano Caporali, più tardi Cinzia Bichi e Marco Agnolucci. Tutti con un grande obiettivo. Nonostante un momento di crisi nel 1993 il giornale ripartì più forte di prima grazie ai giornalisti che si riunirono in cooperativa perché erano certi di fare la storia. Ivo Brocchi, Riccardo Regi, Romano Salvi, Mauro Bellachioma, Luigi Alberti, Federico Sciurpa, l'attuale direttore Sergio Casagrande che già si occupava dell'inserto iMotori, il direttore Federico Fioravanti e tanti altri.
E' stata una meravigliosa storia che poi ho lasciato per tornare alla mia azienda ma che ho sempre nel cuore, così come quei “ragazzi” che ho ricordato in queste righe.
Forza ragazzi, altri 40 anni di questi successi.
Gianni Focarelli
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Era il 1998 quando fui convocata per un colloquio con la realtà commerciale che si occupava del Corriere Aretino, Teletruria e varie radio come Latte e miele. Di lì a breve il Corriere si staccò dal gruppo e Gianni Focarelli mi portò a Perugia perché lavorassi solo per la testata. E così è stato. E' inutile dire che il gruppo, se unito e stimolato, ti porta al successo. Sono stati anni bellissimi, di grande crescita. Inventammo di tutto. Bello, anzi oserei dire bellissimo.
Cinzia Bichi
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