Arezzo
Lucia Cherici e Carlo Calenda
I tempi delle foto insieme a Carlo Calenda, sorridenti, ormai appartengono al passato. Lucia Cherici è uscita da Azione sbattendo la porta. Non appartiene più al comitato aretino che nel 2019 aveva fondato insieme al dottor Michele De Angelis, diventando segretaria provinciale in due congressi. Nell'ultimo ha perso ed è stata sfiduciata dal direttivo. L'avvocato Cherici ha restituito la tessera dopo una fase di crescenti perplessità sulla conduzione del partito a livello nazionale: scelte non condivise e il nuovo posizionamento verso sinistra. Turbolenze interne, con Lucia Cherici che al congresso non ha sostenuto il segretario nazionale. Rottura. Il partito aretino è stato commissariato e la fondatrice lascia.
- Avvocato, cosa è successo?
Ero entrata in Azione perché ne apprezzavo il progetto politico, che però oggi è cambiato. E io, liberale, non mi ci rispecchio. Quindi sono uscita.
- Quali scelte l'hanno disorientata e allontanata?
Il progressivo isolamento al centro di Azione non mi ha mai vista concorde, come anche le modalità delle decisioni, non condivise a livello nazionale e regionale. Anziché lavorare convintamente al terzo polo, la linea politica intrapresa è andata in una direzione opposta e controproducente, con esiti negativi sotto gli occhi di tutti.
- Le ultime elezioni politiche avevano registrato un risultato positivo per lei.
Sì, nella lista del terzo polo ho ottenuto un consenso del 9,39% con 4.302 preferenze all'uninominale nel collegio.
- Avete celebrato di recente il congresso.
E si è giunti alla spaccatura definitiva. Non ho sostenuto Calenda come segretario, bensì la candidata Giulia Pastorella. Ha vinto Calenda per pochi voti, con il 53%. Questo mio schierarmi, per questioni di linea politica, ha inciso nell'epilogo della situazione, con alcuni membri della direzione che hanno lasciato, con successivo commissariamento: è stato designato il segretario regionale Marco Remaschi. Nel partito aretino la situazione non era più recuperabile.
- Azione dal centro al campo largo.
Incomprensibile l'avvicinamento di Azione a posizioni politiche che niente hanno a che fare con lo spirito liberale, che mi ha spinto per anni a credere nel progetto politico. Non ho condiviso neppure l'avvicinamento ad Eugenio Giani per le prossime regionali. Pure su questo è mancato il confronto democratico negli organi direttivi.
- E' uno strappo che brucia?
Con estremo dispiacere ho deciso di restituire la tessera con effetto immediato non condividendo più la mia permanenza in questo contesto e chiedo l'immediata cancellazione dagli archivi di Azione non essendo gradita alcuna ulteriore comunicazione dal partito.
- Cosa le lascia questa esperienza?
Personalmente credo ancora nei valori e nel rispetto della parola data, non condividerò mai una politica fatta per convenienza e posizionamento ambiguo solo per ottenere uno strapuntino in Regione e in Parlamento.
- Cosa dice al segretario nazionale?
Ringrazio Carlo Calenda per avermi concesso le opportunità che ho riscontrato con entusiasmo nei primi tempi di militanza. Ma visti i valori liberali che ancora mi appartengono, oggi mi vedo costretta a lasciare il partito che si è spostato in un terreno ambiguo e non chiaro. Poiché ritengo che la mia casa politica non possa più identificarsi con Azione, lascio senza alcun ripensamento.
- Cosa farà Lucia Cherici?
Ora resto ad osservare. Ho passione e voglia di mettermi al servizio di un progetto politico nel quale possa vedere riflesse le mie convinzioni. Mi piacerebbe tornare a dare un mio contributo.
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Carlo Calenda, segretario nazionale di Azione, è intervenuto ieri pomeriggio con una nota riguardo al commissariamento del partito in provincia di Arezzo avvenuto in seguito alle dimissioni del 7 marzo scorso della maggioranza dei componenti del direttivo provinciale - dimissioni dalla loro funzione nel direttivo, non dal partito - “per incompatibilità politica con la gestione del partito stesso tenuta della segretaria sfiduciata”. Queste le parole di Calenda: “Preso atto che il congresso provinciale di Arezzo, in data 11 novembre 2023, ha eletto un direttivo di 20 membri; di questi uno ha rassegnato le dimissioni a dicembre 2024, due non hanno rinnovato l'iscrizione al partito, dieci hanno rassegnato le dimissioni a marzo 2025; il sottoscritto segretario nazionale prende atto della decadenza della direzione e della segreteria provinciale e nomina Marco Remaschi commissario per la provincia di Arezzo”.
E ancora: “Il commissario Marco Remaschi, segretario regionale toscano di Azione, procederà nel più breve tempo possibile al rinnovamento e alla riorganizzazione degli organi territoriali del partito, come da regolamento”.
La conclusione del comunicato: “Fiduciosi nel futuro impegno che ci attende”.
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