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Arezzo

Così un polpo gli ha cambiato la vita, Francesco Cortonesi racconta: "La svolta vegan e l'impegno per gli animali"

Sara Polvani

26 Marzo 2025, 08:02

Francesco Cortonesi

Francesco Cortonesi

Francesco Cortonesi, insegnante e scrittore, dalla passione per gli animali all'attivismo. Molto presente sui social, il suo profilo personale è molto seguito anche dalle testate giornalistiche. Con il suo gruppo Zoout si occupa di raccontare le storie degli animali che vivono negli zoo cercando di proporre un superamento radicale di questi luoghi. E' anche fondatore di Operazione Bufo Bufo, una campagna che ad Arezzo si occupa di salvare gli anfibi dalla morte sulle strade.

- Come è iniziato il suo percorso di attivista a favore degli animali?

Fin da piccolo ho avuto la passione per gli animali, ma come la maggior parte delle persone mi sono ritrovato ad amarli senza rifletterci. Nell'adolescenza sono stato un convinto pescatore sia di fiume, con la canna da pesca, che di mare, con maschera, boccaglio e fiocina. Non ho mai avuto remore a pescare i pesci e, inevitabilmente, ucciderli per mangiarli. Un giorno, in Sardegna, venti anni fa, ho catturato un polpo con le mani e mentre lo portavo a riva per cucinarlo per cena, ho stabilito con lui una specie di ‘amicizia'. Lui stava aggrappato al mio braccio, ma in modo molto tranquillo, quasi si facesse trasportare da me godendosi il viaggio. Una volta arrivato a riva, l'ho adagiato sul mio asciugamano e l'ho osservato, vedendolo come non ne avevo mai visto uno: un essere vivente che mi fissava, si muoveva e… viveva! Sul momento ho cercato di non darci troppo peso, ma quando è stato il momento di porre fine alla sua vita non me la sono più sentita. Era troppo… vivo! L'ho fatto aggrappare di nuovo al mio braccio, mi sono tuffato e l'ho riportato alla sua tana. L'ho adagiato nel suo buco e l'ho salutato. Quando sono tornato a riva non ero più la stessa persona. Ho smesso per sempre di pescare il giorno stesso. Da quel momento il mio percorso è stato tutto in discesa. Nel 2008 sono diventato vegan e ho deciso che avrei fatto tutto quanto era in mio potere per aiutare gli animali, anche per cercare di pagare il mio debito con loro di quando li mangiavo. Ed eccoci qui.

- Quali sono i più importanti progetti realizzati e quali quelli in corso?

Sicuramente la chiusura dello zoo di Cavriglia, portata avanti insieme al gruppo IostoconBruno e alla Leal - Lega Antivivisezionista è, per quanto riguarda l'attivismo diretto, uno dei progetti più importanti che ho portato avanti. In Europa non si hanno notizie di altri zoo totalmente chiusi grazie alle pressioni degli attivisti, quindi credo che sia un punto molto significativo, che per altro mi ha dato molto non solo dal punto di vista emotivo. Ho fatto infatti una esperienza importante su come affrontare trattative complesse con le istituzioni e questo mi è molto utile anche oggi. Per quello che riguarda l'attivismo ‘indiretto', i libri che ho scritto sono progetti per me molto significativi, così come i reportage tipo ‘Reclusi- storie di persone innocenti arrestate', ‘Reclusi nei delfinari' e l'ultimo ‘Anche i tacchini hanno un nome'. Credo che possano dare un buon contributo alla sensibilizzazione perché l'accoppiata fotografia più storia è molto efficace. Riguardo a quelli in corso, a giugno ci sarà la seconda edizione del Muschio Festival, un festival vegan e dedicato principalmente alle realtà locali che fanno attivismo per gli animali. I soldi che raccoglieremo li doneremo al rifugio Il Carro di Buoi.

- Quando è nata la campagna Bufo Bufo ad Arezzo per salvare i rospi e quali sono i risultati ad oggi? Cosa racconta la mostra Anche i tacchini hanno un nome da lei curata?

L'operazione Bufo Bufo è nata nel 2012 con il supporto del Wwf e poi è stata appoggiata via via da varie associazioni come Essere Animali, Progetto Vivere Vegan, fino alla Rete dei santuari. Oggi siamo più ‘autonomi' e questo è positivo perché significa che qui ad Arezzo è stata ben recepita e abbiamo sufficiente supporto da parte dei volontari. I risultati, nel complesso, sono buoni: abbiamo ottenuto la possibilità dal Comune di Arezzo di mettere dei cartelli stradali in alcune zone di migrazione degli anfibi e siamo riusciti a salvare migliaia di animali in questi anni. Il fatto che, a livello nazionale, Radio Rai, l'Espresso e altre testate importanti abbiano parlato di noi è significativo. Quello che conta è che il messaggio arrivi nella maniera più ampia possibile perché ognuno di noi può fare qualcosa per salvare questi straordinari animali dall'estinzione, ad esempio guidare con prudenza. Invece per quanto riguarda la mostra-reportage Anche i tacchini hanno un nome, che ho ideato e curato insieme a Lucrezia Senserini, una bravissima fotografa aretina, al centro ci sono le storie di alcuni animali salvati dallo sfruttamento umano e che oggi vivono nei santuari-rifugi. Lo scopo, oltre a quello di raccogliere fondi per questi luoghi, è quello di farli conoscere. Molte persone ancora non sanno cosa sia un santuario per animali, ignorano il messaggio importante di cui sono portatori, ovvero che gli animali meritano una vita che consenta loro di esprimere la loro individualità, proprio come noi.

- Oltre che insegnante, è anche scrittore.

I miei libri, se si esclude il primo, Gotham polaroid, uscito ormai nel lontano 2011 e che era un omaggio al mondo dei fumetti, trattano tutti di animali e del conflitto che gli esseri umani hanno aperto nei loro confronti. Parlo quindi spesso di animali che si ribellano all'oppressione umana e che cercano di reagire al dominio. In Mocha Dick - la vera storia, uscito per Edizioni Corsare e illustrato dalla straordinaria Ambra Garlaschelli ho raccontato la vera storia della balena bianca (che poi era un capodoglio) che ha ispirato il Moby Dick di Melville. In Zanne, l'antologia di racconti di autori vari che ho curato insieme a Susanna Panini e Matteo Minelli, ho invece affrontato la ribellione animale raccontando la vendetta di alcuni gabbiani fuggiti da un laboratorio in un immaginario mondo post atomico. Poi c'è Il delfino uscito per LogosEdizioni che è un libro molto più didattico, da insegnante direi, sempre illustrato (da una straordinaria Alessandra Manfredi) che affronta la vita dei delfini e dei rischi a cui vanno incontro a causa dell'uomo.

- Quali altri interessi coltiva?

L'attivismo mi prende tutto il tempo libero, considerando che il mio lavoro, la scuola (che amo) richiede molto impegno. Non potrei riuscire a fare tutto senza la mia compagna Vanessa che, per fortuna, condivide con me la questione animale. Non tralascio però mai lo sport e, ogni volta che posso, mi dedico al nuoto con il mio compare di vasca, il celebre Pera Toons. Devo dire che la mia fortuna è che l'attivismo, a volte, coincide con il mio lavoro principale e con le materie che insegno, questo perché la letteratura e la storia offrono molti spunti anche in tema animali. Per questo leggo molto e guardo molti film. Naturalmente non leggo solo il National Geographic, ma anche Dante, Pascoli, Leopardi, Paul Auster, Philip Dick… Tutti autori, questi, che hanno scritto molto e bene di animali. Credo che un buon insegnante debba coltivare la propria empatia e gli animali mi hanno aiutato molto in questo.

- Impegni futuri?

Molti. Attualmente sto lavorando a una video per la Lav per incentivare l'adozione dei cani nei canili. La regia è di Paolo Sodi. Sto scrivendo un nuovo libro, sempre per Cronache Ribelli. Questa volta le illustrazioni saranno dell'aretino Simone Arniani. Tra i miei progetti naturalmente non manca l'insegnamento e c'è quindi il cercare di contribuire a far crescere i corsi serali della scuola dove insegno, il Buonarroti Fossombroni. Sono corsi che credo abbiamo un'importantissima valenza sociale.

Arezzo. Francesco Cortonesi: profilo

Francesco Cortonesi è insegnante, attivista e autore. Oltre a insegnare storia e letteratura alle superiori, da anni si occupa di tematiche legate agli animali, principalmente dal punto di vista comunicativo. Ha militato in numerose associazioni nazionali che si occupano dei diritti degli animali e oggi scrive libri per vari editori.

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