Cavriglia
Processo per rapina in tribunale (foto generata con IA)
Ha raccontato ai giudici del tribunale di Arezzo di come finì in trappola, attirata con l'allettante prospettiva dell'acquisto di borse di pelle Gucci a buon prezzo nella casa dove due donne, invece, l'attendevano per rapinarla.
Una aveva il passamontagna in testa e una pistola in pugno. La vittima dell'inganno, una cinese residente in Valdarno, sotto la minaccia dell'arma sarebbe stata costretta a consegnare i soldi che aveva con sé per effettuare l'acquisto: 4 mila euro. Era il gennaio del 2023 quando a Cavriglia si sarebbe verificato l'episodio rievocato ieri al tribunale aretino davanti al collegio di giudici: Filippo Ruggiero presidente, con Giorgio Margheri e Antonio Dami.
L'udienza è stata incentrata sul racconto della cinese, che ha ripercorso i passaggi della vicenda. Coinvolta una terza persona, un albanese, accusato di aver agito come complice delle due donne. Le imputate sono difese dall'avvocato Filippo Alberti dello studio legale Fratini e Tenti. Pubblico ministero è la dottoressa Julia Maggiore.
Particolare emerso nelle indagini dei carabinieri: la rapina si sarebbe consumata nel domicilio dove le due, già note alle forze di polizia e ai tribunali, erano agli arresti. Il processo riprenderà a settembre. I giudici dovranno valutare l'attendibilità del racconto, l'effettivo coinvolgimento delle tre persone a giudizio, in base ai riscontri, al riconoscimento, agli eventuali livelli di responsabilità.
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