L'evento
Gli archi dell'Acquedotto vasariano
Una suggestiva illuminazione per le arcate dell’Acquedotto Vasariano di Arezzo, una delle opere di ingegneria idraulica più affascinanti della Toscana. Da oltre quattro secoli, le arcate scandiscono il panorama nord-est della città, divenendo un elemento identificativo del territorio. Il clic inaugurale del sistema di luci è previsto alle 21.30 di mercoledì 23 luglio e arriva dopo una lunga attesa. Lo comunicano la Fraternita dei Laici insieme al sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, alla Soprintendenza. In via San Fabiano ci saranno anche le maestranze oltre ad enti e sponsor. Un intervento elegante e di sicuro impatto.
Questi i passaggi storici principali per gli archi:
Nel XVI secolo il vecchio acquedotto medievale di Arezzo versava in pessime condizioni, con gravi carenze nell’approvvigionamento idrico, soprattutto nel periodo estivo.
La Fraternita dei Laici, storica istituzione aretina, decise di farsi carico della costruzione di una nuova infrastruttura e affidò i primi studi all’architetto e pittore Giorgio Vasari tra il 1560 e il 1574.
Dopo la morte di Vasari (1574), il progetto rimase incompiuto fino al 1590, quando fu ripreso dall’architetto fiorentino Raffaele Pagni, su impulso del granduca Ferdinando I de' Medici.
Nel 1593 arrivò l’autorizzazione ufficiale e la Fraternita stanziò 120.000 scudi. I lavori durarono fino al 1603, quando furono completati dall’architetto Gherardo Mechini.
L’acquedotto si compone di tratti sotterranei e di una parte monumentale esterna; quest’ultima è formata da oltre 50 arcate in muratura che sorreggono la condotta pensile per oltre 500 metri, dal quartiere di Villa Severi fino alla collina di San Donato, vicino alla Fortezza Medicea.
Le arcate ricordano nella loro monumentalità i grandi acquedotti di epoca romana, pur essendo state realizzate tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.
Il percorso dell’acqua aveva inizio alle sorgenti nella zona di Cognaia, per poi concludersi nel cuore della città attraverso gallerie sotterranee fino in Piazza Grande, alimentando la fontana seicentesca ancora oggi presente.
L’acquedotto era fondamentale per garantire acqua potabile all’intera città, risolvendo i ricorrenti problemi di siccità e assicurando il funzionamento delle fontane pubbliche e private.
Le arcate erano e restano un luogo di passaggio, aggregazione e simbolo di progresso tecnologico per la comunità.
Negli ultimi anni le arcate sono state oggetto di un esteso restauro conservativo, promosso dalla Fraternita dei Laici, proprietaria dell'infrastruttura, e dal Comune di Arezzo. L'accordo prevedeva anche la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e di un nuovo sistema di illuminazione per valorizzare il monumento nelle ore serali.
L’intervento ha riguardato il risanamento fisico delle murature storiche e delle edicole sacre inserite nel percorso.
Mercoledì 23 luglio alle 21.30, le arcate verranno accese grazie ad un moderno impianto di illuminazione scenografica, che valorizzerà la successione dei monumentali archi e offrirà ai cittadini e ai visitatori una suggestiva passeggiata notturna tra storia e natura. L’opera rappresenta un nuovo capitolo nella tutela e promozione dell’eredità vasariana, rendendo ancora più fruibile questo itinerario unico nel suo genere.
Le arcate dell’Acquedotto Vasariano, con la loro imponenza silenziosa e la loro storia secolare, restano una delle testimonianze più tangibili della capacità di Arezzo di integrare natura, ingegneria e memoria collettiva. La nuova illuminazione notturna ne esalterà la bellezza, invitando cittadini e turisti a riscoprire un capolavoro del Rinascimento idraulico.
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