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Asia e le sue imprese di ultra trail: prima il Monte Bianco poi la grande sfida nel deserto alla Marathon des Sables

La 24enne castiglionese si prepara alla durissima prova nel Sahara. Corre da quando aveva 10 anni

Alessandro Cherubini

22 Agosto 2025, 11:54

Asia Menci

La runner Asia Menci

Asia Menci verso la Marathon des Sables

Asia Menci ha 24 anni ed è una ultra runner di Castiglion Fiorentino. Ha cominciato a correre a 10 anni e non si è più fermata. Ora mette nel mirino una delle prove più dure e affascinanti del mondo: la Marathon des Sables, in programma dal 3 al 13 aprile 2026 nel deserto del Sahara marocchino. A fine agosto, intanto, l’attende il Monte Bianco.

Il percorso che l’ha portata fin qui è fatto di passione e progressione continua. Dopo gli esordi su pista e nelle campestri, Menci è passata alle mezze maratone su strada fino a trovare la sua dimensione nelle ultra trail: gare lunghe, estreme, spesso in quota, dove la fatica incontra paesaggi mozzafiato.

Esperienze principali

  • Tre edizioni della Lavaredo Ultra Trail: 50 km (2022), 80 km (2023), 120 km (2024)
  • Valdambra Ultra Trail da 110 km
  • Numerose competizioni in Toscana

Marathon des Sables: la sfida

Un salto nella leggenda dell’ultrarunning: circa 250 chilometri in autosufficienza alimentare, suddivisi in 6 tappe, in uno degli ambienti più inospitali del pianeta. I corridori affrontano temperature che superano i 45°C di giorno, sbalzi termici notturni, possibili tempeste di sabbia e portano sempre con sé uno zaino che supera i 10 kg. Una sfida totale, fisica e mentale, che Menci ha deciso di abbracciare con la sua determinazione.

Prossima tappa: UTMB

Dal 29 al 31 agosto Asia sarà al via dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc (UTMB), prestigiosa competizione che si snoda sui tre versanti del Monte Bianco: 171 chilometri e 10.000 metri di dislivello, attraversando Italia, Svizzera e Francia. Un appuntamento che varrà da test e tappa di avvicinamento verso l’obiettivo del 2026.

“Quando corro – racconta Asia – sono un semplice essere umano, lontana da ogni definizione. Vorrei ispirare il prossimo a non arrendersi e ricordare che se io sono qui, anche tu puoi farcela”.

Parole che raccontano la sua filosofia: correre come espressione di libertà, resilienza e fiducia, con lo sguardo già rivolto alle dune del Sahara. Per la giovane castiglionese il conto alla rovescia è iniziato. Prima il passaggio sul tetto d’Europa con l’UTMB, poi la rotta verso il Marocco: 250 chilometri per inseguire un sogno grande quanto il deserto.

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