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L'intervista

Luisella Giulicchi: "Lavoro al progetto Lunar Gateway stazione orbitale per esplorazioni sulla Luna di robot e astronauti"

Ingegnere aerospaziale, da Cortona ai Paesi Bassi impegnata per centrare un grande obiettivo

Sara Polvani

01 Settembre 2025, 06:44

Luisella Giulicchi

Luisella Giulicchi

Luisella Giulicchi, ingegnere aerospaziale aretina (nata a Castiglione del Lago e cresciuta a Cortona), Project Manager presso l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Paesi Bassi, racconta la sua esperienza. In precedenza, per oltre un decennio, è stata System Manager per la missione Copernicus Sentinel-6: monitoraggio dei cambiamenti del livello del mare. Progetto della Commissione Europea in collaborazione con Esa, Eumetsat, Nasa, Agenzia Spaziale Francese Cnes e Noaa. Copernicus è il più grande programma operativo di osservazione della Terra dallo spazio al mondo, finanziato dall'Esa e dalla Commissione Europea.

Dopo essere stata ricercatrice al Cern (Laboratorio Europeo di Fisica delle Particelle) di Ginevra, Svizzera, è entrata a far parte dell'Esa più di 25 anni fa, ricoprendo posizioni di gestione tecnica e programmatica per: Bepi Colombo, missione scientifica per lo studio di Mercurio; Smart-1, la prima missione lunare europea; Lisa Pathfinder, misurazione delle onde gravitazionali; Copernicus Sentinel-1, osservazione della Terra e monitoraggio ambientale tramite immagini radar.

I suoi successi sono stati riconosciuti con numerose onorificenze: Fellow dell'American Institute of Aeronautics and Astronautics (Aiaa); Fellow della Royal Aeronautical Society. È anche autrice di numerosi articoli scientifici e tecnici, curatrice di numerose pubblicazioni e riviste scientifiche, relatrice a eventi.

- Come nasce la sua passione per l'ingegneria aerospaziale?

L'interesse per la ricerca scientifica, e per lo spazio in particolare, è nato durante il tirocinio per la preparazione della mia tesi di laurea, presso l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), sul satellite Soho (Solar Heliospheric Observatory). Soho era una missione che l'agenzia spaziale europea stava costruendo in collaborazione con la Nasa per la ricerca scientifica sul Sole. Per questo progetto ho sviluppato un algoritmo matematico per il controllo dell'assetto e dell'orbita del satellite. Questa esperienza è stata fondamentale per il mio curriculum, una specie di passaporto per ottenere, subito dopo la laurea, il primo incarico di lavoro al Centro Esa di Noorwijk. In seguito, spinta dalla voglia di esplorare altri ambienti di lavoro e altre opportunità, ho trascorso un periodo di 3 anni presso il Cern (European Laboratory for Particle Physics) di Ginevra come ricercatrice. A completamento di questo periodo come ricercatrice, lo spazio mi ha di nuovo catturato è sono ritornata all'Agenzia Spaziale Europea in Olanda ed allo stesso tempo ho acquisito una seconda laurea presso l'Università di Delft in Ingegneria per Sistemi Spaziali, per ampliare le mie conoscenze nel settore spaziale.

- Quali sono le figure che più hanno influito nella sua formazione?

Diverse persone hanno avuto un impatto significativo sulla mia formazione. I miei genitori, che mi hanno sempre incoraggiato a seguire i miei sogni, e alcuni professori universitari e al liceo scientifico che mi hanno ispirato con la loro passione e dedizione per le materie scientifiche. Ovviamente nel corso della mia carriera professionale ho avuto la fortuna di lavorare con molte persone che sono dei modelli per il nostro campo e per me, da astronauti/e a premi Nobel a imprenditori/imprenditrici di successo che con la loro leadership hanno contribuito significativamente ai progressi nel campo aerospaziale.

- Quali sono i suoi obiettivi?

Dopo 16 anni nel programma Copernicus per l'osservazione della Terra ora sono a capo di un altro progetto molto ambizioso, Lunar Gateway. Il Gateway è una stazione orbitale attorno alla Luna che servirà da base per supportare l'esplorazione sia robotica che umana, cioè con astronauti, della superficie lunare. La stazione spaziale orbiterà attorno alla Luna, fungendo da base per la ricerca scientifica dell'ambiente nello spazio oltre l'orbita terrestre, ed ospiterà strumenti scientifici e esperimenti dimostrativi per lo sviluppo di nuove tecnologie. Gateway oltre a essere una tappa di sosta a supporto delle missioni di esplorazione della superficie lunare servirà anche da ponte per l'esplorazione di Marte.

Il Programma Gateway fa parte del Programma Artemis, che dopo 5 decenni riporterà l'uomo sulla Luna e vi rimarrà. Artemis, gemello di Apollo, che molti ricorderanno in quanto il programma che negli anni ‘60 portò l'uomo sulla Luna.

Questo è il risultato di un partenariato, comprende Paesi europei (rappresentati dall'Esa), Stati Uniti (Nasa), gli Emirati Arabi (R), Canada (Csa) e Giappone (Jaxa) con le rispettive agenzie spaziali.

L'Europa fornisce 3 elementi chiave al Gateway: Lunar I-Hab, Lunar View e Lunar Link. Insieme, forniscono uno spazio abitabile per gli astronauti, capacità di rifornimento, stoccaggio e telecomunicazione, e finestre per osservare lo spazio e la Luna.

Come Manager del Gateway, capo progetto, sono responsabile per la realizzazione, consegna e messa in opera degli elementi europei alla stazione spaziale. La realizzazione di questo progetto molto ambizioso è affidata a vari consorzi industriali europei del settore aerospaziale dove l'Italia rappresenta un'eccellenza mondiale con, in particolare, la Thales Alenia Space.

- Riesce a conciliare i tempi di vita e di lavoro?

Non è sempre facile, ma cerco di mantenere un equilibrio tra vita e lavoro. Pianifico le mie giornate in modo da dedicare tempo sia al lavoro che alle attività personali, come attività di volontariato, e il tempo trascorso con la famiglia e gli amici.

- Quali altri interessi coltiva?

Oltre all'ingegneria aerospaziale, ho molti altri interessi, in parte legati al campo aerospaziale. Sono volontaria per due associazioni non for profit: sono infatti presidente dell'associazione europea delle donne che lavorano nel campo aerospaziale (Wia-Europe) e sono anche molto attiva nella più grande associazione esistente al mondo per i professionisti che lavorano nel campo aerospaziale: l'American Institute of Aeronautics and Astronautics (Aiaa), che ha sede negli Usa. Un'associazione che conta 70 staff e un bilancio annuale di circa 30 milioni di dollari. Sono stata membro del consiglio di amministrazione di Aiaa per dieci anni e ho ricoperto e ricopro molti ruoli di rilievo nell'ambito finanziario e di definizione della strategia e governance. In questo momento, tra le altre cose, mi sto occupando di definire la strategia internazionale per l'associazione per il prossimo decennio.

Per quanto riguarda il mio ruolo in Aiaa è per me un impegno con grandi soddisfazioni, atto a promuovere l'avanzamento del settore aerospaziale nel mondo e ad aiutare i professionisti che ci lavorano e le ditte del settore. Sia per promuovere lo sviluppo e la divulgazione delle conoscenze tecniche più avanzate, sia per supportare collaborazioni internazionali al fine di riuscire in progetti sempre più ambiziosi, per osservazione della terra e dei cambiamenti climatici o per l'esplorazione del sistema solare e dell'universo. Infine, mi piace anche viaggiare e scoprire nuove culture insieme alla mia famiglia.

- Prossimi impegni?

Nei prossimi mesi, sarò impegnata con il progetto Lunar Gateway. Parteciperò anche a conferenze internazionali, come l'International Aeronautical Congress che si svolgerà a Sydney in Australia dove riceverò un riconoscimento per il mio lavoro con Women in Aerospace - Europe: associazione dedicata alla promozione della diversità e dell'inclusione di genere. Avrò anche una serie di incontri per la definizione del programma lunare Gateway con altre agenzie spaziali internazionali come la Nasa, definire i progressi e le strategie future.

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