Il giallo
Paola Casali, scomparsa nel 2011
Un giallo lungo 14 anni, un caso di scomparsa irrisolto e il tentativo di venire a capo dell'enigma con nuove indagini. La vicenda è quella di Paola Casali, sulla quale la Procura della Repubblica di Agrigento guidata dal Procuratore Giovanni Di Leo sta svolgendo un'attività investigativa su piste nuove e vecchie. Ieri, venerdì 19 settembre, è stato convocato l’unico indagato nel procedimento, un sessantenne originario siciliano, ma da anni residente nell’Aretino, in Valtiberina, sul quale sin dall’inizio si erano concentrati i sospetti degli investigatori.
Senza mai addivenire a nulla di stringente. L’uomo aveva negato fin da subito di conoscere la donna. Di fronte ai tabulati telefonici che dimostrerebbero la sua presenza nel luogo e nel giorno della scomparsa (20 febbraio 2011) avrebbe comunque riferito di non avere avuto alcuna relazione con la donna, pur conoscendola. I magistrati agrigentini hanno convocato l’uomo per risentirlo. Si è presentato insieme al suo difensore di fiducia avvalendosi della facoltà di non rispondere. Le indagini, affidate ai Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, continuano e nei prossimi giorni verranno ascoltate altre persone informate sui fatti.
Nel dicembre 2020 si tornò a parlare della scomparsa di Paola Casali. Un caso affrontato anche dal programma televisivo Chi l'ha visto? Partita per una vacanza, la 49enne siciliana non tornò più a casa. Le figlie non hanno mai creduto all’allontanamento volontario. La riapertura del procedimento - chiuso nel 2014 senza esito - fu chiesta e ottenuta dalle figlie con il supporto dell’associazione Penelope di cui è presidente l’avvocato Nicodemo Gentile che nel nostro territorio si è occupato anche del giallo di Guerrina Piscaglia, la donna sparita da Cà Raffaello il primo maggio 2014, con sentenza di condanna definitiva (25 anni per omicidio e occultamento di cadavere) inflitta a padre Gratien Alabi, sacerdote congolese.
Casalinga e mamma, Paola Casali svanì nel nulla il 20 febbraio 2011. Si era lasciata con il marito e aveva iniziato una nuova vita, nuove relazioni. A Licata, in Sicilia, l’ultima traccia. Poi nulla per undici anni. Tra le varie attività di indagine svolte dagli inquirenti della procura di Agrigento ci sono anche quelle sviluppate in provincia di Arezzo. Un lavoro capillare fatto di attenti riscontri e valutazioni anche dei minimi dettagli che possono rivelarsi decisivi, dal quale è sortita, anni fa, una pistola con matricola abrasa che l’uomo aveva scambiato con un’altra persona. Arma che, anche se scollegata dal giallo, per la procura è oggetto di reato tanto che si arrivò ad un processo. Nello specifico, una Beretta calibro 7.65.
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