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La testimonianza

"Io mandata in strada dopo il rito voodoo". Ex prostituta ora con famiglia racconta l'odissea

Donna nigeriana sentita nel processo a 5 uomini per tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù. Salvata da un cliente

Luca Serafini

10 Ottobre 2025, 06:45

Prostituzione

Prostituzione, processo in Corte d'Assise

“Mi hanno strappato i peli delle ascelle e le unghie delle dita”. Con il barcone sono arrivata in Italia, abitavo a Montevarchi e mi prostituivo a San Giovanni Valdarno”.

La donna nigeriana, oggi quarantenne, ha lasciato alle spalle quella vita. Ha messo su famiglia, vive nell'Aretino, è madre di due figli.

Ieri ha raccontato il rito voodoo e la sua storia davanti ai giudici togati e popolari della Corte d'Assise di Arezzo. A giudizio ci sono 5 uomini, connazionali, accusati di riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Ma lei, chiamata a testimoniare, non li ha riconosciuti. “Non sono loro”. Così il processo parte in salita, a fine novembre la prossima udienza.

Un'inchiesta condotta dalla Dda di Firenze su fatti dell'ormai lontano 2016 e che ieri è entrata nell'aula della Vela. Gli uomini tratti a giudizio non c'erano, sono rappresentati dai loro avvocati, Alessandro Mori e Franca Testerini. A condurre l'udienza il presidente della corte, Anna Maria Loprete, pubblico ministero il dottor Marco Dioni.

La donna sentita ieri come testimone e presunta vittima, non ha avvalorato la tesi d'accusa. Ha anche ricordato che fu grazie al fidanzato di allora che, pagato il “debito” agli sfruttatori, ottenne la libertà, poté uscire dal giro del sesso a pagamento nel quale era costretta. Forse fu un cliente, come in Pretty Woman, a farle lasciare la strada. Questo aspetto è rimasto opaco.

Quanto al rito voodoo, avvenuto ad opera dei connazionali facendo leva su credenze popolari del suo Paese, la testimone ha confermato il rituale legato a certi spiriti. Ma non ha riconosciuto negli imputati chi la soggiogò per usufruire degli incassi del sesso a pagamento. Nel frattempo, soprattutto dopo il periodo Covid, il fenomeno della prostituzione di strada ad Arezzo e in provincia come altrove si è ridimensionato, fin quasi a scomparire nelle tradizionali zone a luci rosse dove in passato esisteva un vero business, con sfruttatori anche organizzati in bande rivali tra loro.

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