Arezzo
In corsa Giani, Tomasi e Bundu
Dalle 7 in poi ci sono 24 ore di voto per eleggere il nuovo presidente della Toscana e i 40 componenti del consiglio regionale: seggi aperti oggi fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Poi lo spoglio.
In tre corrono per tenere le redini del governo regionale: il presidente uscente Eugenio Giani (centrosinistra con campo largo), lo sfidante Alessandro Tomasi. sindaco di Pistoia (centrodestra), entrambi sostenuti anche da liste civiche; l'outsider Antonella Bundu per Toscana rossa.
Se sarà continuità o ribaltone, lo decideranno i 3.007.106 elettori toscani, che sono quasi 22 mila in più rispetto a cinque anni fa. Nel corpo elettorale ci sono i 272.551 elettori della circoscrizione di Arezzo (capoluogo e vallate) che nella scheda arancione avranno di fronte i nomi di 77 aspiranti consiglieri regionali.
Una scelta importante che decreta la presenza di figure del territorio nell'istituzione regionale che incide così fortemente sulla vita dei cittadini, per la sanità in primo luogo.
In cabina si vota per il presidente e per il consiglio. Tre, come detto, corrono per la presidenza. Poi c'è da formare l'assemblea regionale, con i voti alle liste (10) e le preferenze ai candidati consiglieri. Si può esprimere un solo nome oppure due, ma in quel caso devono essere maschio e femmina, della stessa lista. Si può optare anche per il voto disgiunto e cioè, presidente di uno schieramento e lista di un altro.
In base ai calcoli e al premio di maggioranza, chi governa la Toscana potrà avere tra 23 e 26 consiglieri. L'opposizione almeno 14. C'è una soglia di sbarramento per l'ingresso delle liste nell'assemblea. Il ricorso al ballottaggio (un secondo turno di voto) scatterebbe solo se nessun candidato raggiungesse il 40%.
La campagna elettorale è stata intensa, vivace, ma composta. Incontri pubblici fisici e molto ricorso alla comunicazione digitale su web e social, che prosegue anche nel periodo di silenzio elettorale. Alla fine per il territorio aretino, stando al meccanismo elettorale, i consiglieri si conteranno su una mano, non si sa ancora quanti. Nel 2020 passarono in 4. La competizione è forte tra partiti e liste, ma anche all'interno degli stessi gruppi dove c'è in palio, quantomeno, la miglior valutazione del proprio peso in termini di consenso.
E questo vale per Arezzo dove il prossimo anno si vota per il nuovo sindaco, ma vale anche in provincia. Tra le dinamiche interessanti da seguire, ci sono nel centrosinistra l'effetto Cinque stelle, e a destra quello legato al movimento di Vannacci. Nell'elettorato di centro riflettori su Noi Moderati dopo le recenti evoluzioni (ingressi e uscite). Attraversa gli schieramenti, poi, la presenza di sindaci, vice sindaci, amministratori comunali che si mettono alla prova e dei quali sarà interessante valutare la forza. In campo figure del mondo sanitario e delle professioni. Il tirar delle somme è dietro l'angolo.
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