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La crisi

La Manifattura chiude: licenziati gli ultimi 13 dipendenti. Filctem Cgil: fallito il rilancio del panno del Casentino

Alessandro Cherubini

24 Ottobre 2025, 08:42

Panno del Casentino

Commesse finite, la Manifattura chiude

La Manifattura del Casentino ha chiuso i battenti. Dopo il taglio della corrente elettrica e l’assenza di nuove commesse, l’azienda ha inviato le lettere di licenziamento agli ultimi 13 dipendenti.

“Le abbiamo tentate di tutte, ma alla fine l’azienda non aveva più commesse. Dopo il taglio della corrente elettrica ecco la chiusura dello stabilimento e le lettere di licenziamento agli ultimi 13 dipendenti”, annuncia Alessandro Mugnai, dirigente della Filctem Cgil, parlando di “fine di un miracolo solo annunciato e mai concretizzato”.

“Nel luglio 2022 – ricorda Mugnai – lanciammo la vertenza del panno del Casentino. Grande eco mediatica, molte promesse, alcuni tentativi ma tutto si è rivelato vano”.

Sulla stessa linea Elisa Calori, segretaria Filctem, che sottolinea l’impegno del sindacato in questi anni: “nel luglio 2022 ponemmo il problema della grave crisi della Manifattura del Casentino alla Prefettura e al sistema economico e istituzionale. Bellandi, un’industria di Prato, sulla scia della ripresa del tessile dopo la pausa Covid, sostenne l’apparente ripresa dell’azienda casentinese che, però, ha sempre operato da contoterzista, esponendosi gravemente alle fluttuazioni del settore”.

La vicenda era diventata una priorità non solo per la Filctem ma per l’intera Cgil, che a Chiusi della Verna, il 21 luglio 2023, organizzò il convegno “Dal panno al legno tra tradizione e innovazione”. In quell’occasione il sindacato propose un progetto per la valorizzazione del panno del Casentino quale “prodotto DOP portatore in sé di patrimonio inestimabile artistico, storico e culturale”.

“Siamo di fronte – commenta il segretario provinciale Cgil, Alessandro Tracchi – all’incapacità di fare sistema e sinergia tra imprese. E questo in una filiera inconsapevole della necessità di una più corretta distribuzione della marginalità, in un territorio distratto rispetto alle sue potenzialità e ricchezze. Distratto da altre occasioni d’investimento. La Manifattura del Casentino, ovviamente su scala minore, rappresenta, nella drammatica realtà delle aree interne, quanto avviene su larga scala nel nostro paese ovvero lo smantellamento del patrimonio industriale e manifatturiero per assenza di investimenti, progettualità e strategia. Un elemento di specificità di questo caso è poi la responsabilità di non essere riusciti nel tempo a creare un marchio protetto per identificare prodotto e produttori”.

I risultati, conclude la Cgil, sono oggi evidenti: “Il Casentino e la provincia di Arezzo hanno perduto un prodotto di eccellenza quale il panno e 13 lavoratori hanno perduto il lavoro e adesso avranno solo la Naspi”.

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