Autostrada
Entrato in vigore il divieto
Tre mesi dopo lo spaventoso schianto con i tre morti nell’ambulanza, debutta tra le polemiche il divieto di sorpasso in A1 per i mezzi pesanti sopra le 12 tonnellate complessive di massa a pieno carico. Dalla mezzanotte il provvedimento è in vigore nelle due direzioni di marcia del tratto compreso tra Incisa-Regello e Chiusi: 90 chilometri sui quali Autostrade per l’Italia ha deciso di introdurre in via sperimentale la misura che, nelle intenzioni, dovrebbe elevare i livelli di sicurezza. I trasgressori rischiano il ritiro e la successiva sospensione della patente da 2 a 6 mesi ed un verbale con sanzione pecuniaria di 327 euro, se si paga subito.
Il concessionario dell’infrastruttura ha applicato nuovi cartelli per segnalare il divieto. La comunicazione passerà anche sui pannelli luminosi a messaggio variabile. Non sono previste attività di controllo mirate tipo task force da parte della polizia stradale per multare chi contravviene all’ordinanza: attività normale. Ma sanzioni per chi non rispetta il divieto. Il verbale può arrivare anche con modalità differita se gli operatori già impegnati in altra attività non facessero in tempo a fermare il mezzo pesante, ma riuscissero a rintracciarlo attraverso la targa. La durata del periodo della sperimentazione non è specificata: potrebbe variare a seconda del risultato che la novità darà.
Ci sono poi dei tratti in cui il divieto riguarda i mezzi con massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate: rimarranno tali.
Con il provvedimento, i mezzi pesanti potranno dunque procedere soltanto sulla corsia di marcia lungo tutto il tratto aretino e in quello valdarnese.
Autostrade per l’Italia era stata sollecitata in questo senso da più parti dopo la tragedia del 4 agosto.
Si tratta di un test con l’obiettivo di “misurare gli eventuali benefici in termini di fluidità e sicurezza della circolazione lungo i tratti autostradali a due corsie”, dice Autostrade per l’Italia. Il tratto scelto per configurazione orografica e intensità di traffico, dovrà dare riscontri probanti. Poi verranno prese le determinazioni del caso: durata del divieto ed estensione ad ulteriori tratti autostradali.
Intanto le associazioni di categoria degli autotrasportatori, aderenti a Confartigianato e Cna, ma anche associazioni come Confindustria, hanno esternato forti critiche per una misura ritenuta dettata dall’emotività, che non risolve il problema e anzi rischia di causare incolonnamenti con nuovi pericoli di incidente, e aggravio dei tempi e dei costi del trasporto su gomma. Il mondo delle imprese rilancia l’urgenza di un aggiornamento dell’infrastruttura. Nelle ultime ore Cna Umbria ha anche lanciato l'allarme di possibili ripercussioni sulla E45 dove potrebbe verificarsi un aumento del traffico con forti problemi.
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