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L'intervista

Alessandra Bedino: "Da bambina vidi Gassman e a 12 anni iniziai la scuola di teatro, a 17 il gruppo indipendente". La carriera e i progetti

Sara Polvani

11 Novembre 2025, 08:39

Alessandra Bedino

Alessandra Bedino

Alessandra Bedino, attrice e autrice, regista, formatrice teatrale, si racconta. Ha lavorato negli anni con diversi teatri e compagnie toscane tra cui Il Lavoratorio, Atto Due, Teatro della Limonaia, Teatro Metastasio, EsTeatro, Teatro Archètipo, Occupazioni Farsesche, Pupi e Fresedde, Giallo Mare Minimal Teatro, Chille de la Balanza, Tpo, RumorBianc(0). Ha al suo attivo diversi monologhi e spettacoli di narrazione. Dal 2008 è una delle voci de Il Narratore Audiolibri per cui ha registrato titoli quali Cime tempestose, Madame Bovary, L'amante di Lady Chatterley, Stabat Mater di Tiziano Scarpa, La casa delle madri di Daniele Petruccioli, La mia vita in bici di Margherita Hack. Con l'Associazione Interno12, di cui è presidente, realizza progetti culturali e formativi ad Arezzo e non solo. Ad Arezzo è regista della Compagnia Invisibile, formata da attori non professionisti con cui porta avanti un laboratorio permanente sulla recitazione e creazione teatrale.

- Come nasce la sua passione per il teatro?

Nasce molto presto. Da bambina, a Torino, mia madre mi portava spesso a teatro e, anche se non capivo molto, conservo alcuni ricordi nitidi, come quello di Vittorio Gassman che al Teatro Regio dialogava con i giovani sul senso del fare teatro, o ancora, un pomeriggio in cui la maschera del Teatro Carignano ci accompagnò nella platea vuota per scegliere il nostro posto… Ricordo perfettamente la sensazione di meraviglia e attrazione per quel luogo ovattato: lì accadeva qualcosa di speciale che fuori, nella vita normale, non poteva accadere. A 12 anni poi, appena trasferita ad Arezzo, ho frequentato per tre anni la scuola del Piccolo Teatro, che allora era l'unica opportunità cittadina. A 17 anni fondammo, insieme a quattro amici, un gruppo teatrale indipendente e, con tutta l'ingenuità e l'incoscienza del caso, affittammo l'allora Teatro della Bicchieraia per portare in scena i nostri testi. Da allora non ho mai smesso di amare il teatro e di farlo…

- Quali sono le tappe più importanti della sua carriera e a quale spettacolo è più legata?

Ogni spettacolo fa parte di un puzzle che, ad un certo punto, racconta la tua vita, perché significa legami, emozioni, scoperte. Sicuramente tutti gli anni con la Compagnia Occupazioni Farsesche di Firenze sono stati molto importanti per me, per le tante produzioni in cui ho lavorato sia come attrice che come drammaturga. Sono legata a tutti gli spettacoli di quel periodo, penso a Il Vangelo secondo Gesù Cristo, tratto dal romanzo di Josè Saramago con la regia di Riccardo Sottili, o a uno spettacolo in cui non ero attrice ma autrice: La Russia dell'Uomo d'oro, storia di un padre e di migliaia di figli, in cui la storia dell'Omino d'oro di Arezzo fa da contrappunto alla storia della campagna di Russia della Seconda guerra mondiale. Lo scrissi nel 2008 per una compagnia italo russa e al festival internazionale del Teatro Baltinskij Dom di San Pietroburgo vinse il premio come miglior spettacolo. Certamente uno spettacolo per me indimenticabile è il mio debutto in un monologo, Lettera alla madre, tratto dal romanzo di Edith Bruck: debuttò nel lontano 1992 a Firenze con Edith seduta in platea. Per me recitare una parte così tragica della sua vita davanti a lei fu un'emozione e una responsabilità unica. Da allora continuo a portarlo in scena, in una forma diversa ma con lo stesso senso di impegno civile. Ma c'è un altro monologo a cui sono molto legata, l'ultimo, La Signora Pirandello, un testo originale scritto a partire da varie suggestioni pirandelliane, con la regia di Marco Toloni e Paolo Biribò. Ma, come dicevo, anche altri spettacoli del passato sono stati importanti come Le Cognate di Michel Tremblay con la regia di Barbara Nativi, portato in giro per anni in tutta Italia e addirittura a Montreal, oppure Windy racconta, sciampo, forbici e capelli con la regia di Maria Cassi, un monologo comico e triste insieme, come piace a me.

- Qual è il percorso che l'ha portata a presiedere l'associazione culturale Interno12?

Sono entrata in Interno12 nel 2013 grazie all'attrice e cara amica Claudia Manini che ne era allora presidente; insieme abbiamo realizzato diversi progetti teatrali in città, poi, quando Claudia si è trasferita all'estero, mi ha offerto di continuare a far vivere l'associazione per non disperdere la sua storia e così ne sono diventata presidente.

- Quali sono i vostri obiettivi?

Il principale è quello di continuare a realizzare progetti culturali di qualità che aumentino la diffusione della cultura teatrale in città e creino un pubblico consapevole. Interno12 infatti si occupa anche di formazione, sia nelle scuole che attraverso corsi tematici e laboratori teatrali per adulti.

- Quali altri interessi coltiva?

Negli ultimi anni mi sono appassionata al trekking e, pur non essendo una sportiva, amo molto camminare in montagna.

- Prossimi impegni?

Sono già ripartiti come ogni autunno tutti i laboratori teatrali (quest'anno c'è un nuovo corso pomeridiano a Spazio Seme!) e presto riprenderanno anche gli spettacoli nelle scuole. In questo momento però è in pieno svolgimento la seconda edizione di LeggerMente, progetto di promozione della lettura ad alta voce, realizzato con il contributo del Comune di Arezzo e di Estra, in collaborazione con Fondazione Guido d'Arezzo, l'Ic Francesco Severi e il Centro di aggregazione sociale Tortaia. Il progetto prevede un corso di lettura gratuito, già in svolgimento e molto partecipato, e 4 readings letterari (il prossimo sabato 15 novembre al Teatro Vasariano con Fernando Maraghini). Ma quest'anno abbiamo voluto scommettere su una novità: una maratona di lettura ad alta voce aperta a tutti dal titolo Voci e volti di donna che si terrà sabato 29 novembre al Teatro Pietro Aretino dalle 16 alle 20. Sarà un'occasione originale per condividere il piacere di leggere e di ascoltare storie che vedono protagoniste scrittrici e figure femminili della letteratura. Colgo questa occasione proprio per invitare tutti a partecipare con un brano in tema a propria scelta, basta prenotarsi scrivendo a info.interno12@gmail.com.

IL PROFILO

Alessandra Bedino, nata a Torino nel 1964, vive ad Arezzo. È attrice e autrice di teatro, regista, formatrice teatrale. Come formatrice è docente di Drammaturgia del testo per il progetto Way - Professione Teatro di Laboratorio Nove Form. Dal 2015 tiene un laboratorio teatrale per adulti presso l'Università dell’Età Libera di Arezzo. Dal 2022 tiene corsi di Scrittura di scena e Lettura espressiva presso Il Lavoratorio di Firenze. Ha registrato numerosi radiodrammi per Radio Rai. È presidente dell’Associazione Interno12.

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