L'evento
Il Museo Archeologico nazionale di Firenze inaugura mercoledì 19 novembre la nuova Sala della Chimera. Dopo un attento intervento di conservazione e un completo riallestimento, concepito secondo criteri esperienziali, torna a splendere uno dei massimi capolavori dell'arte etrusca: la Chimera di Arezzo - lo straordinario bronzo etrusco identitario del Museo Archeologico nazionale di Firenze, rinvenuto nel 1535 durante i lavori di scavo effettuati per volere di Cosimo de' Medici intorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali - il simbolo stesso del Museo e delle antiche collezioni medicee.

Un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio e una tappa fondamentale nella stagione di rinnovamento del Museo fiorentino.
Un'apertura straordinaria serale e gratuita dalle 18 alle 22 festeggia questo primo intervento del più ampio progetto di riallestimento del museo e offre a tutto il pubblico la possibilità di ammirare la Chimera, una delle più affascinanti testimonianze dell'arte etrusca.

Dalle collezioni medicee alle sale del Museo archeologico nazionale di Firenze, la Chimera, fin dal suo ritrovamento, è stata protagonista di mostre ed esposizioni quale simbolo dell'arte etrusca per eccellenza. Il progetto di allestimento della nuova Sala della Chimera al Museo archeologico nazionale di Firenze restituisce alla scultura la sua centralità e ridefinisce l'intero spazio espositivo. Un percorso circolare accompagna il visitatore intorno all'opera, tra geometrie calibrate, luci misurate e materiali coerenti. Un allestimento ambizioso che fonde rigore museografico e sensibilità progettuale per un nuovo modo di incontrare la Chimera.

La mattina dalle 8.30 alle 14 il museo sarà parzialmente chiuso per la presentazione del nuovo allestimento alla stampa, ma sarà regolarmente aperta tutta la sezione egizia.
Per la Chimera di Arezzo, tornata in città dal 30 ottobre 2024 al 2 marzo scorso per la grande mostra internazionale “Vasari. Il teatro delle Virtù” (più di 38 mila biglietti staccati in 4 mesi d'apertura), l'intervento dello stesso Giorgio Vasari fu rapido e perspicace: la inserì infatti nella propaganda politica del duca Cosimo, come simbolo della civiltà etrusca, precedente l'autorità dell'antica Roma e antenata dalla Toscana moderna.
E dopo l'annuncio del ministro della Cultura Alessandro Giuli, l'auspicio adesso è che anche un altro bronzo identitario per Arezzo, quello della Minerva, venga prestato dal Museo Archeologico di Firenze ed esposto presto, forse da gennaio, nella città dove fu ritrovato nel 1541 durante lo scavo di un pozzo presso la chiesa di San Lorenzo, in Colcitrone, chiesa affidata nel 2023 a Porta Crucifera che in questo 2025 compie mille anni. È stato don Alvaro Bardelli nella visita del ministro a chiedere a Giuli il trasferimento della Minerva per l'occasione.
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