Omicidio Girolami
Letizia Girolami
Psicologa uccisa a colpi di zappa, la Corte d'Assise di Arezzo ha respinto la memoria presentata dalla difesa dell'imputato contenente la valutazione di uno psichiatra che ipotizza un disturbo bipolare del 37enne Muhammad Irfan Rana, tale da generare una infermità mentale che, se riconosciuta, potrebbe alleggerire la posizione processuale.
Nel giorno per l'eliminazione della violenza contro le donne è stata celebrata una nuova udienza nel procedimento per la morte di Letizia Girolami, assassinata il 5 ottobre 2024 a Poggi Grassi, nei pressi di Pozzo della Chiana, nel comune di Foiano in provincia di Arezzo. Aveva 72 anni. Donna carismatica, amante della natura.

L'omicida e la vittima in un momento di serenità.
Un delitto assurdo che, per quanto emerso dalle indagini, ruota intorno alla fuga dalla fattoria dei pulcini di pavone. Irritata per quella situazione, molto affezionata agli animali e alla sua tenuta, secondo la ricostruzione dei fatti Letizia cadde sotto i colpi feroci di Muhammad Irfan Rana, origini pakistane, ex fidanzato della figlia della vittima. Si era sentito offeso, ha riferito in un interrogatorio. Una esplosione di violenza inaudita che non sembra trovare logica spiegazione.
All'imputato - che è rinchiuso in carcere - sono contestate l'aggravante della crudeltà e l'aggravante dei futili motivi, per aver infierito ripetutamente con l'attrezzo sul capo della psicologa, poi abbandonata nel campo e ritrovata di notte dai carabinieri. Irfan Rana rischia fino all'ergastolo.

L'avvocato Maria Fiorella Bennati, difensore dell'imputato.
Il mancato rientro per cena della donna fece scattare le ricerche su segnalazione della figlia che era in vacanza in Spagna. Nel frattempo Irfan Rana, che viveva nella tenuta della Valdichiana, aveva lasciato la zona ed era andato a Prato. Gli elementi raccolti dagli inquirenti fecero rapidamente chiudere il cerchio su di lui e venne arrestato. Prossima udienza del processo, il 19 dicembre.
L'imputato è difeso dall'avvocato Maria Fiorella Bennati. La figlia e il marito della donna uccisa sono parte civile con gli avvocati Stefano Del Corto e Tommaso Ceccarini. Pubblico ministero Angela Masiello.

Il pm Angela Masiello e l'avvocato Stefano Del Corto, per la parte civile.

Gli avvocati Tommaso Ceccarini e Stefano Del Corto, che assistono i familiari della vittima.
Il presidente della corte, Anna Maria Loprete, nell'ordinanza di rigetto della memoria difensiva sul presunto deficit delle capacità di intendere e di volere, ha detto che i giudici togati e popolari si riservano, alla fine del dibattimento, di valutare se occorre effettivamente una perizia psichiatrica sull'imputato.
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