I dati
Dietro a un livido, ad un graffio, a una frattura, può aprirsi un mondo doloroso da indagare. Si chiama codice rosa ed è l'emergenza che scatta troppo spesso negli ambienti sanitari delle province di Arezzo, Siena e Grosseto che compongono l'area vasta. Casi di violenza di genere e crimini d'odio: di questo si tratta. Tante donne aggredite o abusate, ma non solo: le vittime sono anche bambini e anziani.
Nel 2024 le situazioni emerse al pronto soccorso, al consultorio, nei reparti, catalogabili come codice rosa, arrivarono a 676: nei primi sei mesi del 2025 eravamo già a quota 345, cifra che non promette a fine anno un saldo confortante.
Il servizio del codice rosa è diretto dal dottor Claudio Pagliara e abbraccia una serie di vicende spesso molto gravi. A preoccupare, negli ultimi tempi, è l'accentuarsi del problema tra i minori. Che spesso sono vittime di altri minori. La fetta maggiore dei casi rilevati da gennaio a giugno (268) è classificata come violenza fisica (lesioni, percosse) a danno di persone adulte, mentre 60 sono i casi specifici di violenza sui minori.

Se poi si entra nell'ambito della violenza di tipo sessuale, 10 i casi relativi ai minori e 7 agli adulti.
Le cifre sono quelle ufficiali dell'Azienda sanitaria Toscana sud est. L'anno peggiore, guardando indietro, è stato il 2017, con 763 brutte storie di persone fragili e donne offese nella persona.
Negli ultimi anni il trend oscilla tra i 550 e i 650. Sempre troppi. Se si va a vedere l'età dei pazienti considerati codici rosa, mette i brividi il fatto che 4 siano sotto i 12 mesi di vita: due maschietti e due femminucce. Nella casistica sono le donne ad essere maggiormente succubi di situazioni violente: il picco è fra i 30 e i 39 anni (66 casi) ma anche nel range di età tra i 40 e 49 anni (57) la cifra è importante. L'analisi dei dati fatta dalla Asl dice anche che nel triste versante degli abusi sessuali sui minori, la bilancia tra maschi e femmine è pressoché pari, con leggera preponderanza anzi delle vittime maschili: 36 casi rispetto ai 34 tra le femmine.

Nella popolazione avanti con l'anagrafe, gli ultra 70enni incidono per il 9% delle vittime di violenze. A subire affronti fisici di ogni tipo sono soprattutto gli stranieri, 73%, rispetto agli italiani. Lo stesso vale per i minori, dove il divario è ancora più marcato: 83% non italiani. Non mancano casi di abusi sessuali anche over 70.
Oltre ad occuparsi della violenza di genere, la struttura del codice rosa della Asl si muove in tutto quel mondo di affronti alla persona definiti crimini d'odio, che fanno leva su motivi razziali, etnici, religiosi, o legati all'omofobia. Per non equivocare: codice rosa è quello in ambito sanitario mentre il codice rosso è quello in uso nel sistema giudiziario, delle procure e delle forze dell'ordine, che impone a magistrati e inquirenti di accelerare nei tempi per dare precedenza e sentire persone vittime di violenza.
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