L'incidente dell'aria
Mario Paglicci e Fulvio Casini
E’ il giorno dell’ultimo saluto a Mario Paglicci, l’orafo di Arezzo morto a 78 anni nell’incidente con l’elicottero, precipitato sull’Alpe della Luna il 9 novembre.
Alle 14.30 il funerale in duomo celebrato da don Alvaro Bardelli e di sicuro ci sarà una grande folla per l’addio all’imprenditore, molto noto, artefice di un gruppo protagonista del distretto dei preziosi.
La famiglia Paglicci è assistita dall’avvocato Nicola Detti. nell'ambito dell'inchiesta della procura della repubblica di Arezzo volta a fare luce sulla sciagura.
Per l'altro pilota, l’amico Fulvio Casini, 67 anni, di Sinalunga, che era con Paglicci nell’Agusta Westland 109 non sono ancora in programma le esequie.
Il triste problema è che nell’impatto a 300 all’ora con il poggio dell’Appione (Badia Tedalda) mentre tornavano da Venezia, è andato tutto disintegrato e bruciato - il velivolo, i corpi - e i resti di Casini per ora non sono stati individuati tra quanto recuperato dai vigili del fuoco. I reperti sono stati oggetto di comparazioni genetiche e gli esami hanno restituito corrispondenze al momento solo per Paglicci. Prosegue l'accertamento per Casini. Una situazione quindi ancora da definire e che impedisce di celebrare un rito funebre.
Intanto nell’inchiesta sulle cause della sciagura (guasto o errore umano?) si attende la nomina da parte del pm di un super esperto. Dai tracciati pare che l’Agusta (i pezzi sono in un hangar) abbia perso quota, poi si sia rialzato. Forse la nebbia o una depressione possono aver determinato la collisione col monte. Si possono immaginare gli istanti di terrore a bordo. Una situazione avversa che non è stato possibile risolvere. Procura e Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, cercheranno di spiegare l'accaduto.
A lenire il grande dolore delle famiglie, l'abbraccio della comunità e il ricordo di due persone straordinarie, di valori e passioni, che amavano il volo, con il suo fascino e i suoi rischi.
La nipote di Mario Paglicci, Alessandra, nei giorni successivi all'incidente, divulgò un messaggio dedicato allo zio nel quale tra l'altro scriveva: "Sono serena perché lo zio Mario è scomparso con il suo sogno: il suo amato elicottero. Adorava volare sempre più in alto nella vita e nel lavoro. E' stato un maestro di vita. E' ora nostro dovere morale proseguire a volare e sognare con lui". E ancora: "Mio zio ha superato negli anni tante malattie molto gravi. Era attaccatissimo alla vita e le aveva sconfitte tutte con una forza indicibile. Ha deciso di lasciarci inviandoci un video in cui sorrideva dentro il suo elicottero con il pollice alzato mentre ripartiva da Venezia. Ci ha lasciato con il sorriso e l'ottimismo che solo un grande imprenditore può possedere".
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