Arezzo
Il processo Coingas
Slitta al 2026 l'atteso processo di appello passato alle cronache cittadine come caso Coingas - in realtà con altri due filoni, Estra e Multiservizi - che riguarda, tra gli altri, anche il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli che in primo grado ha riportato una mini condanna.
L'udienza a Firenze era prevista per il 22 dicembre, invece se ne riparlerà il 5 marzo con prosecuzione il 19 maggio.
La decisione del differimento del processo è stata presa dalla coordinatrice della seconda sezione penale della Corte di Appello dopo aver preso atto che per la data originariamente fissata, il 22 dicembre, vi è un eccessivo carico di procedimenti in trattazione. Questo, unito alla penuria di organico e alla priorità che va data a certi reati in materia di fasce deboli, comporta l'aggiornamento del calendario.
Insomma, le vicende aretine del processo Coingas possono aspettare. Non è escluso che si arrivi alla sentenza di secondo grado dopo le elezioni amministrative e dopo il rinnovo del cda di Estra in agenda nel mese di aprile.
La Corte fiorentina dovrà giudicare Pier Ettore Olivetti Rason (avvocato fiorentino); Marco Cocci (commercialista cortonese); Roberto Bardelli (ex consigliere comunale di Arezzo) e Luca Amendola (ex amministratore della partecipata dei cimiteri Multiservizi).
A presentare ricorso contro la sentenza del 2023 sono stati da un lato la Procura di Arezzo insoddisfatta per le decisioni dei giudici aretini, e dall'altra i difensori dei coinvolti.
A riportare la condanna più robusta ( 3 anni ) fu Pier Ettore Olivetti Rason, inguaiato dalle consulenze affidate dalla società dei comuni Coingas e ritenute peculato. Gli inquirenti passarono sotto la lente una serie di incarichi sollevando il tema di un utilizzo improprio del denaro pubblico per attività non utili e attribuite a senso unico.
Per il sindaco Ghinelli caddero due delle tre accuse. Mentre rimase in piedi il favoreggiamento della corruzione ( 3 mesi di reclusione ) per essersi interessato dei problemi del consigliere comunale Roberto Bardelli, detto Breda, il quale attendeva a livello personale degli aiuti finanziari da Luca Amendola.
Luca Amendola, condannato ad un anno come Roberto Bardelli, divenne presidente di Multiservizi e sulla complessa vicenda i giudici rilevarono i connotati del patto corruttivo tra i due. Il peso politico del Breda, secondo il tribunale di Arezzo, avrebbe fatto da leva in modo improprio nella nomina.
Gli avvocati Roberto Alboni e Marco Manneschi, per Breda e Amendola, hanno argomenti per puntare all'assoluzione - al di là della prescrizione intervenuta -, mentre gli avvocati Luca Fanfani e Piero Melani Graverini hanno argomenti per far annullare la sentenza nei confronti di Ghinelli. La macchia ritenuta ingiusta potrebbe essere cancellata con una assoluzione nel merito o con la declaratoria di prescrizione.
Secondo la linea difensiva del sindaco, essersi interessato verbalmente di un amico in difficoltà non avrebbe spostato il percorso già definito politicamente per accordi nel centrodestra sull'assegnazione della presidenza ad Amendola.
In tribunale ad Arezzo si sciolse come neve al sole tutto il filone della nomina di Francesco Macrì in Estra sulla quale era stato contestato l'abuso d'ufficio (violazione alla legge Severino), reato poi depennato dal ministro Nordio. Tutti assolti su questo capitolo: il sindaco, l'assessore alle partecipate Alberto Merelli e, appunto, Francesco Macrì.
Per Macrì, tuttavia, la procura ha impugnato relativamente alle consulenze Coingas ( peculato in concorso ): la richiesta di condanna del pm a 4 anni e 6 mesi fu cassata dal tribunale con presidente Filippo Ruggiero. Macrì è difeso dall'avvocato Gaetano Viciconte.
La procura rilancia le accuse anche verso Marco Cocci, finito nella tempesta giudiziaria e poi riabilitato: il pm aveva chiesto 4 anni. Cocci è difeso dagli avvocati Stefano Del Corto e Tommaso Ceccarini. È emerso che la sua conduzione professionale è inattaccabile.
Si tornerà a rivalutare anche la posizione di Pier Ettore Olivetti Rason ( 3 anni la condanna in primo grado) che rivendica il lavoro svolto dal suo studio per Coingas. I suoi avvocati sono Antonio D'Avirro e Neri Pinucci.
Sull'ipotesi di peculato realizzato con le consulenze assegnate al professionista fiorentino, il sindaco Ghinelli era accusato di favoreggiamento, e venne pienamente assolto insieme a Franco Scortecci (ex amministratore unico di Coingas), all'assessore Alberto Merelli, alla contabile Mara Cacioli e all'avvocato Stefano Pasquini. Elementi di prova assenti.
Nel processo i comuni soci di Coingas sono parte civile. Condannato nel 2021 a 2 anni (con rito abbreviato) è stato Sergio Staderini, ex amministratore di Coingas al tempo degli incarichi a Olivetti Rason. In rotta di collisione con gli amministratori del Comune, Staderini puntò il dito verso certe situazioni politiche e dai suoi dispositivi emersero scottanti “intercettazioni” fai da te registrate di nascosto durante le riunioni.
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