Agitazione
“I dipendenti del Cup non sono Babbi Natale, perché devono regalare ore di lavoro?” E' la domanda alla base dello stato di agitazione dei lavoratori del servizio di prenotazione delle prestazioni della Asl Tse (Arezzo Siena Grosseto). Sono un centinaio e in assemblea hanno dato mandato a Filcams Cgil e Fisascat Cisl di aprire la vertenza collettiva con la cooperativa Formula Servizi.
“Sono ormai troppi anni che gli addetti a questo servizio, appaltato esternamente dalla Asl alla cooperativa, svolgono ore di lavoro in eccedenza al loro contratto. Garantendo all'azienda la massima flessibilità” si legge in un comunicato.
“Diversi lavoratori hanno svolto negli anni 10/15 ore di lavoro settimanali aggiuntive, ore che se non vengono inserite nei contratti lavoro, sono a forte rischio di perdita al prossimo cambio di appalto”.
I sindacati pertanto sono all'attacco: “La discussione si protrae da maggio ma senza alcun esito concreto. La trattativa si è spostata anche al tavolo Estar in quanto Ente di Supporto Tecnico-Amministrativo della Regione Toscana che centralizza e gestisce le funzioni di gestione delle gare di appalto per conto delle Asl. Dopo questo incontro la cooperativa si è resa disponibile a “consolidare” 1 ora in più alla settimana. Una cifra lontana dalla realtà e quindi una proposta impraticabile e inaccettabile per i lavoratori. E ancora più grave, da quando è stata avanzata la richiesta di consolidamento orario, l'azienda ha ridotto le ore di lavoro a coloro che ne hanno fatto domanda. Dimostrazione, questa, della precarietà e dell'assoluta discrezionalità da parte della cooperativa di punire o premiare.”
Il comunicato prosegue: “Il contratto di appalto sta per scadere e se le ore effettivamente lavorate non verranno riconosciute, il problema si trascinerà anche nella futura gestione. Basta con gli appalti che fanno pagare il risparmio ai lavoratori: le imprese che gestiscono gli appalti devono farsi carico del rischio di impresa ed anche di un ruolo sociale, rispettando i diritti di questi lavoratori che contribuiscono a mantenere aperto il servizio Cup, fondamentale per la cittadinanza. Lo ricordiamo, questi lavoratori non sono dipendenti Asl, lavorano in appalto. Se loro non facessero queste ore in più, il servizio per i cittadini entrerebbe in crisi. I lavoratori stanno dimostrando ampia disponibilità ormai da anni ed è arrivato il momento che si riconosca loro quanto gli deve”.
Per questo è stato proclamato lo stato di agitazioni, nei prossimi giorni saranno decise le azioni di mobilitazione. Anche i dipendenti in appalto meritano dignità nel lavoro.
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