Cortona
Il presepe nella chiesa del Calcinaio
“Hanno creato un deserto e l'hanno chiamato pace”. E' questo il titolo dato al Presepe scomodo del Calcinaio. Oggi, 20 dicembre si inaugura l'opera di Antonio Massarutto, l'artista che lo ha realizzato.
Presepe scomodo in quanto, come ci ha abituato don Ottorino Cosimi da qualche anno, ci mette di fronte al vero significato del Natale in contraddizione rispetto al modo in cui gli umani lo festeggiano e consumano la loro vita.

Di fronte al gruppo della Natività, formato dalle statue della Madonna, di San Giuseppe e Gesù bambino, c'è un corvo a significare la malvagità che domina il mondo e poi un deserto che indica la guerra che si sta consumando in Palestina, ma che rappresenta tutti i conflitti che animano il pianeta Terra e interrogano tutti sul dramma, sulla tragedia della guerra, che in questi ultimi anni sta devastando le terre d'Europa, del Medio Oriente e di tante altre parti del mondo.
E poi ancora una nave che porta in salvo tante vite di esseri fuggiti dalla fame, dalla carestia.
Un Presepe, insomma, che invita tutti i cristiani (e i non cristiani) a riflettere sulla vita, sul suo divenire, sul futuro di una civiltà ancora una volta chiamata a scegliere tra il giorno e la notte, tra la pace e la guerra, tra la vita e la morte, tra la solidarietà e l'egoismo, tra la partecipazione e l'indifferrenza, tra un cammino terreno cosciente e portato avanti da cittadini attivi protagonisti.

Da alcuni anni il santuario del Calcinaio a Cortona (Arezzo) è impegnato a vivere il Natale mandando un preciso messaggio “controcorrente”. Il nostro Natale di lucine colorate e consumismo, per gli organizzatori del Presepe, nascondono la nascita del Dio che si fa uomo e anche tutte le crudeltà e le sopraffazioni che l'uomo oggi compie nei confronti del fratello e che tenta più o meno velatamente di nascondere, ma che indicano mancanza di fratellanza.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy