Sanità
Il dg dell'Asl Marco Torre e Gianfrancesco Gamurrini
L'ex vicesindaco di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini ha scritto una lettera pubblica al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per evidenziare quanto accaduto in seguito alla propria esperienza al Pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo.
“A seguito di un problema di salute, su consiglio medico - racconta Gamurrini - mi reco al pronto soccorso di Arezzo. Faccio subito una precisazione che considero doverosa: massimo rispetto e 10 e lode al personale infermieristico. Gentili, educati, professionali. In condizioni che definire difficili è un eufemismo. Io, al loro posto, probabilmente non ce la farei. Per il resto, presidente, quello che ho visto è stato imbarazzante”.
Gamurrini, in questi giorni tornato sulle cronache nella girandola di nomi per le candidature a sindaco alle prossime elezioni amministrative, prosegue: “Vengo sistemato su una sedia e mi viene dato un Brufen, in mezzo a decine e decine di persone. Chiedo una mascherina per rispetto degli altri. Io. Il Covid, evidentemente, è rimasto solo nella memoria di pochi, ma stranamente non dentro gli ospedali. Privacy: inesistente, dignità prossima allo zero. Signore anziane sedute lì dalle 11 del mattino. Io arrivo alle 18.30. Alle 19.30 un uomo, disabile al 100%, se ne va - giustamente arrabbiato - dopo otto ore di attesa senza essere visitato. Io resisto tre ore. Poi me ne vado anch'io. Avevo capito che avrei fatto mattina su quella sedia, tra lamenti, tosse, sofferenza e scene che non auguro a nessuno. A quel punto, tanto valeva restare a casa. Così, semplicemente, rinuncio alle cure pubbliche”.
Questa la prima parte del racconto. Gamurrini aggiunge: “La mattina seguente mi reco al pronto soccorso del Centro Chirurgico Toscano. Ovviamente a pagamento. Lì trovo il servizio che mi sarei aspettato dal servizio pubblico. E qui nasce il problema vero. È accettabile tutto questo in Toscana? Capisco le difficoltà. Capisco gli accessi impropri. Capisco le carenze. Quello che non capisco e non accetto è un sistema che: umilia chi è fragile, costringe chi può a pagare, lascia chi non ha alternative seduto su una sedia per ore, senza dignità. Questo non è solo un problema sanitario, è un problema civile”.
Perché accade questo si chiede Gamurrini: “È una carenza di risorse? È un'incapacità di gestione? È una scelta politica non dichiarata? Oppure va tutto bene così e siamo noi cittadini a non capire?” Richiesta al presidente Eugenio Giani: “Quest'anno sotto l'albero non le chiedo miracoli. Le chiedo solo che il pronto soccorso di Arezzo torni a essere un luogo di cura, non di sopportazione. Di rispetto, non di rassegnazione. Perché la sanità pubblica non è un favore. È una responsabilità istituzionale. E forse, a Natale, vale la pena ricordarselo.”
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A stretto giro dopo la denuncia pubblica di Gamurrini, per coincidenza oppure no, l'Asl Toscana sud est annuncia che si sta preparando un piano per migliorare il servizio del Pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo. “Stiamo attraversando una fase molto critica, determinata da diversi fattori, primo fra tutti la carenza di personale - sottolinea Marco Torre, direttore generale dell'Azienda - Tenendo conto delle risorse disponibili oggi e di quelle che avremo in futuro, riprogetteremo complessivamente i nostri servizi per restituire ai cittadini, e al nostro personale, condizioni di assistenza e di lavoro migliori rispetto a quelle attuali. L'impegno dell'Azienda sarà massimo, a partire dall'accoglienza dei cittadini e dal loro coinvolgimento, per ridurre un carico di lavoro che oggi vede oltre il 50% degli utenti accedere al Pronto soccorso in situazioni che potrebbero essere gestite in altri contesti assistenziali”.
Il piano prenderà avvio dal Pronto soccorso del San Donato, ma avrà una portata più ampia. L'Asl sta infatti predisponendo una nuova delibera di riorganizzazione dei Pronto soccorso aziendali, che entrerà in vigore da gennaio. L'intervento riguarderà l'intero percorso assistenziale. Elemento centrale della riorganizzazione sarà il tema dell'appropriatezza degli accessi al Pronto soccorso, condizione indispensabile per garantire tempi di risposta rapidi alle emergenze e un impiego più efficiente delle risorse. In queste settimane si registra un afflusso particolarmente elevato di pazienti complessi, legato soprattutto all'influenza stagionale, a cui si aggiungono accessi che non risultano pienamente appropriati. L'Azienda è quindi impegnata in un lavoro di ottimizzazione della gestione complessiva dei flussi.
In questo quadro, a partire da aprile, grazie alle risorse del Pnrr, l'Asl Toscana sud est intensificherà le azioni per migliorare l'appropriatezza degli accessi attraverso il potenziamento delle Case della Comunità. Queste strutture territoriali offriranno risposte sanitarie più vicine ai cittadini, contribuendo in modo significativo a ridurre la pressione sui Pronto soccorso.
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