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L'ESPERTO

Gatto nascosto nel motore dell'auto, il veterinario Alberto Brandi: "In inverno prestiamo attenzione prima di mettere in moto"

Francesca Muzzi

27 Novembre 2024, 09:07

Il gatto nel motore

Partiamo con il dire che il gatto che si è fatto 30 chilometri sul vano motore dell’auto del sindaco Mario Agnelli, sta bene. Ha trovato casa e una nuova famiglia, parente dello stesso primo cittadino e anche se ancora è un po’ spaventato si sta riprendendo dal viaggio - suo malgrado - che ha fatto da Tuoro sul Trasimento a Castiglion Fiorentino. Di certo è che non è né il primo e non sarà l’ultimo gatto a finire dentro il vano motore di un’auto. Situazioni che si verificano soprattutto durante l’inverno. Il veterinario Alberto Brandi, che cura tutti gli animali di Castiglioni e dintorni, tra cui anche il cane di Jovanotti, ci svela subito una situazione simile e cioè “una persona, a suo insaputa, aveva portato il gatto da Grosseto fino ad Arezzo”. “Sono situazioni - sottolinea - che sono più frequenti in inverno rispetto all’estate. I gatti infatti si rifugiano dentro il vano motore dell’auto per cercare calore e difficilmente ce ne accorgiamo. Di solito lo facciamo quando siamo arrivati a destinazione, perché il gatto comincia a miagolare. Non lo fa invece durante il viaggio, perché ha paura”. “Un gatto che si rifugia dentro al motore - prosegue Brandi - corre anche il forte rischio di non arrivare vivo alla destinazione insieme all’auto. Può infatti correre il rischio di cadere mentre l’auto sta andando, oppure ancora di essere preso dagli ingranaggi dell’auto stessa”. E dunque come fare per evitare tutto questo? “E’ difficile. Bisognerebbe che ogni volta che entriamo in macchina, specialmente in questo periodo, aspettiamo qualche minuto prima di mettere in moto per sentire se arriva qualche miagolio, ma mi rendo anche conto - prosegue Brandi - che quando uno sale in macchina non ci pensa”. Una volta poi a destinazione, il sindaco Agnelli ha dovuto prendere una scopa per fare uscire il gatto dal motore. Altrimenti che metodi utilizzare? “A volte occorre chiamare il carrozziere, tanto dentro al motore si è infilato il gatto. A volte invece basta solo suonare il clacson per farlo uscire. Ma non sempre il gatto ci riesce. Insomma situazioni che non sono semplici da risolvere”. Ma come lunedì ha scritto Mario Agnelli nel suo post, tutto bene quel che finisce bene. Adesso il gatto, al quale ancora non è stato trovato un nome, sta bene e, come detto, ha una nuova famiglia. Una lezione comunque l’ha imparata: stare ben distante dalle auto.

Servizio sul Corriere del 27 novembre

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