LA STORIA
Se Alessandro Manzoni andava a risciacquare i panni in Arno, per indicare il dialetto fiorentino come modello linguistico ufficiale per l’Italia Unita, il sindaco Mario Agnelli i panni non li risciacqua, ma li lava direttamente, togliendo loro tutte quelle impurità e contaminazioni estere che negli anni si sono attaccate alla nostra lingua italiana. Il primo cittadino di Castiglion Fiorentino lo fa attraverso una delibera di Giunta - approvata - che ha per oggetto un atto di indirizzo per la valorizzazione della lingua italiana: patrimonio identitario della nazione. Ciò non significa vietare l’utilizzo dell’inglese, ma “limitarne il più possibile e solo se parliamo di pubblica amministrazione o di comunicati che escono dal nostro Comune”. Riavvolgiamo il nastro. Spiega Mario Agnelli: “Anche la nostra generazione è cresciuta con l’influenza della lingua latina. Un tempo, per esempio, la messa si diceva in latino, alcuni vocaboli erano in latino. Oggi però l’inglese si è così impossessato della nostra vita amministrativa che a volte mi chiedo: se un giovane non fa fatica a capire determinati vocaboli, le persone più anziane come possono, per esempio comprendere che cosa significhi la parola spending review o smart working, full time, welfare”. “Da qui - prosegue Agnelli - mi sono chiesto, perché ciò che deve essere compreso da tutti non debba essere scritto in una lingua che tutti possono comprendere”. E così ecco la delibera di Giunta nella quale, si legge, tra l’altro: “Che il Comune è istituzionalmente tenuto a curare gli interessi collettivi e a promuovere lo sviluppo della propria comunità e che, in attuazione dei compiti assegnati, sostiene iniziative ed azioni di sensibilizzazione legate e fondate sull’uso della lingua italiana, patrimonio ereditato formatosi nel corso dei secoli con sacrificio, degno di essere conservato, tutelato, conosciuto, utilizzato e valorizzato”. E ancora: “Ogni cittadino di Castiglion Fiorentino, ha il diritto di ricevere in italiano qualsiasi tipo di comunicazione e di informazione da parte della Pubblica Amministrazione e che la stessa vuole incentivare l’utilizzo della lingua italiana in tutte le attività e per ogni modalità di informazione - scritta e orale - da essa prodotte”. Da qui la delibera: “Garantire l’uso della lingua italiana in tutti i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadino con riduzione di termini inglesi, cercando di evitare l’utilizzo degli stessi e rendendo chiara e comprensibile la comunicazione ai cittadini. L’utilizzo della lingua italiana in luogo dei termini inglesi, facilitando la valorizzazione della lingua italiana attraverso tutti i canali a disposizione”. “Del resto - sottolinea ancora il sindaco Agnelli - lo dice anche la nostra Costituzione: ‘La lingua italiana è la lingua ufficiale della Repubblica che ne promuove l'apprendimento, la diffusione e la valorizzazione, nel rispetto della tutela delle minoranze linguistiche”. Precisando poi, dice ancora Agnelli: “Che poi, con questa delibera non si vieta l’utilizzo della lingua inglese o di altra lingua straniera a Castiglion Fiorentino, né l’arrivo di turisti stranieri, la delibera riguarda le comunicazioni tra i cittadini castiglionesi e l’Amministrazione, affinché tutti, ma proprio tutti, comprendano ciò di cui si parla”. Del resto oggi, anche con l’utilizzo dei social, siamo diventati “troppo esterofili, invece almeno quando possiamo, salvaguardiamo la nostra lingua, mettendo da parte, mode e vocabili di difficile comprensione”, conclude Agnelli che per un attimo fa tornare in mente la scena del film Non ci resta che piangere e l’espressione di rabbia di Roberto Benigni che non sopporta l’intercalare della sorella “Ok” perché ha conosciuto il fidanzato americano. E quindi, va bene, sindaco.
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