LA CURIOSITA'
L'allarme social scatta quando sul profilo Sei di Arezzo se, Raul Dominici pubblica delle foto del Cavallo della Croce, opera dell'artista messicano Aceves, in una discarica. Il testo dice: "Me lo avevano detto che era all'ammasso tra detriti, scarti e ferraglia. Sabato, passando da quelle parti ho voluto controllare se fosse così e, purtroppo, non erano balle. Della mostra lapidarium scrisse nel 2019 il Ghinelli: 'Non potremo dimenticare i cavalli di Aceves, troppa è la bellezza che abbiamo visto, troppo l’orgoglio che ci ha scosso, troppo l’amore che abbiamo provato per la nostra città che ne è stata cornice impareggiabile'. L'artista messicano regalò poi il soprannominato 'Cavallo della Croce' con gioia di tutti, compresi quelli che ora lo lasciano a marcire in una 'discarica' a cielo aperto, invece di trovargli una degna sistemazione che potrebbe essere una struttura pubblica, una piazza o perfino una rotonda. Alla faccia dell'amore per l'arte ed alla faccia della riconoscenza." Dal post di Raul Dominici cominciano le condivisioni tra cui quella di Marco Donati, capogruppo di Scelgo Arezzo e futuro candidato a sindaco. Anche lui condivide il post e poi scrive: "Scelgo Arezzo chiederà subito chiarimenti per sapere se corrisponde al vero che l’opera d’arte di Gustavo Aceves è stata confinata tra scarti e rifiuti. Una vicenda che, se confermata, risulterebbe del tutto inaccettabile". A rispondere e dare spiegazioni a ciò, è Lorenzo Cinatti, direttore della Fondazione Guido d'Arezzo: "Il cavallo era stato smontato e adesso è stato rimontato perché aspetta di partire per Agrigento, capitale della cultura 2025, dove sarà ad una mostra. Capisco che non si tratti del giardino zen dove si trova l'opera d'arte, ma c'è bisogno di spazio e tra poco, ripeto, partirà per la Sicilia. Ecco la spiegazione. Nessuno lo ha gettato in una discarica".
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