IL MESSAGGIO
Messaggio pasquale agli aretini
Fa gli auguri di Pasqua, il vescovo Andrea Migliavacca all’inizio della Settimana Santa. È la Pasqua dell’Anno Santo “che raccoglie - dice Migliavacca - tutto il messaggio di speranza”. Ma è anche la Pasqua di tutti i cristiani “visto che quest’anno coincide anche quella ortodossa”, sottolinea.
Ma che Pasqua sarà? “Siamo all’inizio della Settimana Santa - dice il vescovo - e dunque sono i giorni che con la loro ricchezza e la loro intensità ci preparano a vivere il messaggio che ci porta questo periodo. Vale a dire che il dono della Pasqua è quello della vita. Vorrei rivolgere questo augurio: accogliamo la vita, anche con le fatiche quotidiane, camminiamo lungo questi giorni e accogliamo il messaggio di luce e di speranza che nasce dal Signore che è vivo”.
Ma come si prepara a vivere questa Pasqua e questi giorni la nostra città?
“Vedo la città e l’attesa della Pasqua come l’attesa che finalmente ci sia una notizia di bene. Mi pare di percepire una situazione di disorientamento e di preoccupazione per la destabilizzazione mondiale complessiva che stiamo vivendo e allora penso che anche nella nostra Arezzo - dice ancora Migliavacca - ci sia l’attesa di una stabilità e di un orizzonte più sereno. L’attesa di messaggi che diano tranquillità alla vita e non la destabilizzino, come purtroppo succede in questi tempi”.
Anche quest’anno, come è successo lo scorso anno, mentre nel circondario si preparano processioni e rappresentazioni della Via Crucis, a Santa Firmina, non sono riusciti a rimettere in piedi la tradizione Via Crucis per mancanza di volontari. Che cosa sta succedendo, anche nostro Signore non trova volontari?
“Dispiace quando si perdono tradizioni belle e ricche del nostro territorio per mancanza di chi le possa preparare e fare vivere. L’appello che rivolgo è di mettere in campo da parte di chi può, la disponibilità di tempo per tenere vive le nostre tradizioni”. “Però mettiamoci una notizia positiva - dice ancora Migliavacca - che è la Via Crucis che faremo in un percorso cittadino e invito tutti a partecipare, venerdì prossimo. Non si tratta di una novità, ma di una ripresa di una tradizione che già c’era”.
E non poteva mancare un pensiero verso il Santo Padre che in questi giorni lo abbiamo anche visto in abiti “civili”.
“Prima di tutto, quando pensiamo al Papa pensiamo a lui con un augurio di maggiore stabilità, di salute e di capacità e forza di guidare la chiesa con il suo ricco ministero. Vedendolo in queste situazioni da una parte conforta perché lo vediamo, dall’altra suscita tenerezza, attenzione e soprattutto preghiera che lo accompagni sempre”.
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