Cultura
Un attore, una storia, un pubblico che ascolta dal vivo. "Tra voci di carta" torna domenica 4 maggio al Piccolo museo del diario di Pieve Santo Stefano, con uno dei diari più straordinari custoditi nelle sue stanze. Sarà Mario Perrotta a interpretare Vincenzo Rabito, autore di una storia che è diventata simbolo del Piccolo museo e della nostra memoria collettiva. Due le repliche prima della visita: alle 15 e alle 16.30. Il Piccolo museo del diario, inaugurato nel 2013, si trova nel cinquecentesco Palazzo Pretorio di Pieve Santo Stefano. La sua caratteristica è quella di avere un percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare, attraverso testi digitalizzati, l’Archivio diaristico nazionale fondato nel 1984 dal giornalista Saverio Tutino e tutte le testimonianze autobiografiche che esso conserva.
Il Piccolo museo del diario, attraverso un itinerario innovativo, porta il visitatore a scoprire la storia d’Italia da un punto di vista inedito, quello delle persone comuni. Migliaia di testi autobiografici, epistolari, memorie, diari, liberamente donati dai cittadini e tutti consultabili nell’archivio, che da storie singole e personali diventano storie collettive e universali.
La raccolta si è formata nel corso negli anni, grazie soprattutto agli scritti giunti con il Premio Pieve – Saverio Tutino dedicato a diari, memorie e epistolari inediti. Per iniziativa del Comune di Pieve Santo Stefano è stata istituita anche la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale. Tra i "tesori" che si possono ammirare nel museo, al quale è stata dedicata una apposita sala, c’è il Lenzuolo di Clelia Marchi, ovvero un lenzuolo del corredo largo più di due metri dove una contadina del Mantovano decise di raccontare la storia della sua vita.
Un altro luogo speciale del museo è la sala dedicata all’autobiografia Terra Matta di Vincenzo Rabito, un cantoniere ragusano semi analfabeta che racconta sé stesso, il suo secolo, il Novecento, attraverso fogli a quadretti scolpiti da una Olivetti Lettera 22. Un’opera tra italiano e dialetto, piena di neologismi, che stupisce per arguzia e densità di narrazione.
Mario Perrotta, attore e drammaturgo diventato testimonial dell’Archivio, ha immaginato il museo quando ancora non esisteva raccontandolo nel suo libro Il paese dei diari (Terre di mezzo Editore). Il Piccolo museo, ispirato al volume di Perrotta del 2009, è stato progettato da Dotdotdot, studio multidisciplinare di Milano. Un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa e lo conduce per mano attraverso le scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito.
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