Mercoledì 22 Ottobre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

VERSO IL NUOVO PAPA

Fumata bianca e nera la loro storia nel conclave. C'era anche quella gialla che cosa significava

Francesca Muzzi

06 Maggio 2025, 12:30

Il camino che annuncia l'elezione del papa

Il camino che annuncia l'elezione del papa

Tutti con il naso all'insù. Da mercoledì 7 maggio, alle 16.30, data e orario di inizio del conclave, tutti con gli occhi puntati verso il camino per vedere il colore della fumata. Ma negli anni come è stata la storia della fumata?

L’uso delle fumate come segnale dell’esito delle votazioni papali nasce all’inizio dell’Ottocento: già nel 1800 il popolo romano si radunava davanti al Quirinale per osservare il fumo prodotto dalla combustione delle schede elettorali dei cardinali. All’epoca, però, la tradizione era diversa: la fumata indicava la mancata elezione, mentre l’assenza di fumo segnalava che il Papa era stato scelto.

Solo nel Novecento si afferma la distinzione tra fumata nera (nessuna elezione) e fumata bianca (elezione avvenuta). Il primo utilizzo ufficiale di fumo bianco per annunciare l’elezione e di fumo nero per segnalare un esito negativo risale al conclave del 1914, che portò all’elezione di Benedetto XV. Prima di allora, il colore del fumo era spesso ambiguo, dovuto alla semplice combustione delle schede mescolate a paglia, e non sempre il segnale era chiaro.

Problemi di visibilità e innovazioni tecniche Nel corso del Novecento, non mancarono episodi di confusione: talvolta il colore della fumata risultava poco distinguibile, generando incertezza tra i fedeli in attesa in Piazza San Pietro. Per risolvere questi problemi, dal conclave del 2005 si è deciso di accompagnare la fumata bianca con il suono delle campane della Basilica di San Pietro e di utilizzare due stufe: una per bruciare le schede, l’altra per produrre il fumo colorato tramite specifiche miscele chimiche.

Curiosità: la fumata gialla In passato esisteva anche la “fumata gialla”, usata come prova tecnica per verificare il corretto funzionamento della stufa prima dell’inizio del conclave. Questa pratica è stata abbandonata dopo il 2005, grazie alla modernizzazione degli impianti.

Composizione delle fumate

  • Fumata nera: prodotta con antracite e zolfo o perclorato di potassio e antracene.
  • Fumata bianca: ottenuta con clorato di potassio, lattosio e colofonia o pece greca.

Oggi la tradizione delle fumate rimane uno dei simboli più riconoscibili e solenni del conclave, un rito che unisce innovazione tecnica e continuità storica, trasmettendo al mondo un messaggio chiaro e immediato sull’elezione del nuovo Papa.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie