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Arezzo, più sicurezza per i commercianti. Una chat contro i reati

Francesca Muzzi

31 Maggio 2025, 06:51

Più sicurezza per i commercianti

Sicurezza per i commercianti

Si chiama “+Sicuro in centro” ed è il protocollo firmato in Comune da Confcommercio, amministrazione comunale, con il benestare del comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Di Nuzzo. Si tratta di una rete formata dagli stessi commercianti che raccoglieranno le segnalazioni dei colleghi riguardo a situazioni di criticità legate alla sicurezza, alla legalità e all’ordine pubblico. Le stesse segnalazioni saranno poi trasmesse alla polizia municipale che valuterà come procedere. Saranno dunque gli stessi commercianti a diventare custodi del centro storico e tutto ciò per prevenire furti e reati. Un provvedimento nato dalla collaborazione e dagli incontri con il prefetto all’indomani di alcuni eventi che avevano destato preoccupazione tra gli esercenti.

Ma come sarà strutturata la rete di protezione e sicurezza? Il progetto prevede la suddivisione della città in sedici aree ben definite. Dal centro fino alla prima periferia. Le sedici aree sono: piazza Grande, piazza San Francesco, piazza della Badia, Corso Italia, via de’ Cenci, via de’ Redi, via Madonna del Prato, piazzetta Sopra i Ponti, piazza Sant’Agostino, via San Giovanni Decollato, via Spinello, via Crispi, viale Michelangelo e le grandi arterie di via Vittorio Veneto e via Romana e infine Pescaiola.

Per ogni area che è stata individuata, Confcommercio ha scelto, tra gli esercenti storici e più conosciuti, un referente che funge da “capo maglia” al quale i colleghi possono comunicare, in tempo reale, grazie ad una chat di WhatsApp, episodi o situazioni sospette che riguardano la propria attività o l’ambiente circostante. E dunque presenze anomale, comportamenti sospetti, movimenti insoliti, potenziali truffe o tentativi di furto. Tutto questo non riguarda le situazioni emergenziali. Se c’è un furto, ovviamente gli esercenti chiamano il 112 o altre situazioni dove l’intervento delle forze dell’ordine è immediato. Per le altre situazioni, come detto, c’è la chat. Gli esercenti mandano il messaggio al “capo maglia” referente che a sua volta filtra le segnalazioni ricevute, ne valuta la rilevanza in base ai criteri condivisi nell’intesa e quelle più significative vengono trasmesse alla polizia municipale che valuterà come procedere eventualmente anche coinvolgendo le altre forze dell’ordine.

“Ovviamente la rete non si sostituisce - ha precisato Catiuscia Fei, direttore aggiunto di Confcommercio Firenze-Arezzo - alle forze di polizia. Nessuno deve prendere iniziative personali e tutti i commercianti non potranno mai intervenire. Il loro unico compito è quello di innalzare la soglia dell’attenzione e favorire un allarme tempestivo, lasciando ogni intervento operativo a chi ne ha autorità”. Il protocollo è stato firmato in Comune, nella Sala Rosa.

“Tutto ciò - ha detto ancora Catiuscia Fei - è un’ulteriore riprova di quanto sia importante fare rete. Ci fa piacere che l’idea sia nata su stimolo dei nostri imprenditori e sia maturata sotto l’egida della prefettura e nel corso di alcuni confronti diretti con la stessa amministrazione comunale e con la polizia municipale”.

Presente anche il presidente di Confcommercio Arezzo, Francesco Butali che sottolinea: “Un progetto per rendere il centro storico più sicuro e vivibile sia per chi ci vive che per chi ci lavora, ma anche per i turisti e i visitatori”.

E sull’utilizzo della chat interviene anche il comandante della polizia municipale Aldo Poponcini: “Se in corso c’è un reato, prima di tutto chiamare il 112, perché è la centrale che deve intervenire immediatamente. Con la presenza invece delle segnalazioni che devono quindi essere verificate, si possono usare sia la chat, ma anche il mio numero di telefono o la mia mail, l’importante è che si instauri questo rapporto tra tutte le componenti”.

Ciò che siamo chiamati a fare - interviene il prefetto Clemente Di Nuzzo - è assicurare un controllo del territorio che sia più possibile razionalizzato e dinamico. Adeguarlo giorno per giorno alle situazioni e a ciò che si muove nelle aree urbane a vocazione commerciale. E questo è un metodo di lavoro che abbiamo cercato di sviluppare d’intesa con le forze di polizia e che sta portando dei buoni risultati. Ma perché il nostro lavoro possa migliorare abbiamo bisogno anche della collaborazione di tutti i commercianti e quindi fare sistema attraverso la collaborazione di ogni protagonista”.

E infine il vice sindaco Lucia Tanti che sottolinea il senso di comunità e di crescita dando un dato: “Dal 2015 al 2024 siamo passati da 38 telecamere a 486 e questo è stato un impegno importante. Sottolineando che sono tutte funzionanti”. E adesso la nuova chat per rendere Arezzo e i suoi esercenti ancora più sicuri.

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