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LA STORIA

Lara: "Arezzo, dammi un lavoro, perché non voglio lasciare questa splendida città"

Francesca Muzzi

12 Giugno 2025, 04:03

Lara D'Aniello

Lara D'Aniello

Confessa che mentre scriveva il post su Sei di Arezzo se 2015, si è commossa. Lara D’Aniello ha 34 anni e vive, in pianta stabile nella nostra città, da circa tre. Si è trasferita per amore e adesso, sempre per amore oltre che della sua famiglia, anche della città di Arezzo che non ha nessuna intenzione di lasciarla. Chiude il suo post con la frase “Arezzo, dammi una possibilità”. La possibilità che chiede Lara è quella di trovare un lavoro. Sembra una storia al contrario. Tante volte abbiamo raccontato di titolari di aziende, ristoranti o bar che non trovano personale. Stavolta è esattamente l’opposto. “Svegliarsi la mattina con la voglia di andare a lavorare e se lo facciamo con il sorriso, tanto meglio”, dice Lara. Ha tre figli che le riempiono la vita, ma portare a casa un altro stipendio, sta diventando anche qualcosa di indispensabile. La sua storia sa di amore e di mare. “Ho conosciuto mio marito, perché faceva l’allenatore di calcio ed era venuto a Malta. Lui aretino, mi disse che un giorno, se avesse avuto un figlio maschio, lo avrebbe volentieri fatto crescere ad Arezzo”. Di figli ne sono arrivati tre, due femmine e un maschio che è nato durante la pandemia, quando la famiglia D’Aniello ha deciso di trasferirsi, da Malta, stabilmente ad Arezzo. Adesso Lara sta cercando un lavoro. Solo che, fino a questo momento, ha solo trovato porte chiuse. “Mando curriculum e non ottengo nessuna risposta. Allora vado di persona, ma mi dicono che devono mandare la mail. Alcuni dicono che sono ‘troppo’ per un determinato lavoro, altri ‘troppo poco’”. Fatto sta che il risultato, per il momento, è stato sempre lo stesso: “Non ho un lavoro. E la cosa incredibile è che ci sono così tanti annunci che cercano personale. Si sente spesso dire che non si trovano persone serie, motivate e affidabili. Eccomi. Io ci sono. Sono pronta, e lo sono da tempo”. Ma in tutto questo c’è anche dell’altro. Vale a dire che se “Arezzo non mi darà la possibilità di lavorare, alla fine dovremo prendere altre decisioni. Ho rinunciato a lavori che mi avrebbero portata lontana, proprio per non rinunciare ad abitare qua. Voi aretini non sapete quanto siete fortunati a vivere in questo posto come questo. Arezzo è bellissima. I miei figli ci stanno bene. Giocano a calcio e al solo pensiero di doverli riportare via, magari a Malta, mi dispiace”. “Non vorrei dire addio a tutto questo”, dice ancora Lara che il suo post lo inizia proprio come una lettera “Cara Arezzo”. “Questo - dice ancora Lara - è un grido d’aiuto. Parlo quattro lingue, ho gestito realtà aziendali solide, eppure sono qui, ancora, a mandare curriculum senza ricevere nemmeno un ‘no, grazie’. Nemmeno un segno che qualcuno, dall’altra parte, abbia letto la mia storia. Solo silenzio”. Un appello rivolto a tutti gli aretini e a chi, potrebbe dare un lavoro a Lara. “Sono arrivata qui tre anni fa con la mia famiglia, carica di speranze, sogni e tante esperienze che desideravo condividere con voi. Ero pronta a dare il meglio, con il cuore aperto e la voglia di costruire qualcosa di bello insieme a questa città che sentivo già un po’ mia. Arezzo, ora dammi una possibilità”.

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