Toscana
L'ennesimo attacco israeliano a Gaza
Fermare il massacro di Gaza, fermare la deportazione di un popolo, fermare la guerra. Domani, venerdì 19 settembre, la Cgil chiama alla mobilitazione nazionale contro il genocidio, trasformando lo sciopero generale in un grido di coscienza civile. In Toscana le piazze coinvolte saranno tre. I lavoratori di Arezzo confluiranno a Siena: pullman partiranno dal Valdarno, da Bibbiena, da Arezzo e da Bettolle per dare corpo a una protesta che non vuole restare silenziosa di fronte a una tragedia che colpisce l’intera umanità.
Il segretario generale della Cgil Toscana, Rossano Rossi, parla di atrocità senza precedenti e denuncia la logica di forza e di riarmo come una minaccia globale ai diritti di tutti. “Non possiamo non mobilitarci, non possiamo stare fermi”, ribadisce, richiamando la tradizione di solidarietà e di pace che appartiene alla Toscana. Dove viene meno l’umanità, ammonisce, non possono esserci né giustizia sociale, né democrazia, né libertà.
La Cgil in una nota sottolinea che lo sciopero si svolgerà nel rispetto della legge, con le esenzioni previste per i servizi essenziali. La Flc invita scuole, università, enti di ricerca, accademie e conservatori a stringere al petto un fiocco nero: un segno di lutto ma anche di responsabilità collettiva. Gli obiettivi vanno oltre la denuncia: creare corridoi umanitari per salvare i civili, sostenere le missioni di solidarietà internazionale, chiedere la sospensione di ogni accordo commerciale e militare con Israele, rimuovere l’embargo, riconoscere lo Stato di Palestina e arrivare a una conferenza di pace sotto l’egida dell’Onu. Perché, avverte la Cgil, senza pace non c’è futuro, e senza futuro non ci può essere lavoro né dignità.
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