Sanità
L'ospedale di Arezzo
La Regione Toscana ha pubblicato i bandi per selezionare 48 facilitatori destinati ai pronto soccorso, una nuova figura non sanitaria introdotta in forma sperimentale per migliorare la qualità dell’accoglienza e prevenire episodi di tensione o aggressività. L’idea nasce dalla constatazione che, spesso, pazienti e familiari si esasperano per la mancanza di informazioni durante le lunghe attese: un vuoto comunicativo che può sfociare in proteste o comportamenti aggressivi verso il personale medico. I facilitatori avranno dunque il compito di ascoltare, fornire aggiornamenti, mediare e contribuire a creare un clima più sereno, riducendo ansia e incertezza. Gli uffici dell’assessorato regionale alla salute sottolineano che non svolgeranno alcuna funzione clinica o psicologica: non faranno diagnosi, non esprimeranno valutazioni mediche, non offriranno sostegno terapeutico e non opereranno in autonomia professionale. Per questo motivo non è richiesta alcuna abilitazione sanitaria, ma piuttosto capacità comunicative, empatia e gestione dei conflitti.
Il presidente della Regione, Eugenio Giani, spiega che il facilitatore sarà un vero e proprio “trait d’union” tra la sala d’attesa e le aree interne del pronto soccorso, soprattutto nei momenti di maggiore affluenza. La presenza di una figura dedicata alla comunicazione — aggiunge — potrà alleggerire il carico emotivo dei familiari e contribuire a evitare escalation di nervosismo. L’intero progetto è considerato sperimentale: nei prossimi mesi la Regione valuterà l’efficacia dell’intervento e deciderà se estenderlo o modificarlo. La sperimentazione coinvolgerà 21 presidi ospedalieri. Nei tre ospedali con il maggior numero di accessi (Careggi a Firenze, Santo Stefano a Prato e le strutture pisane) il facilitatore sarà operativo 24 ore su 24. In dodici pronto soccorso di grandi dimensioni — da Grosseto alla Versilia, da Livorno ad Arezzo fino a Siena, Lucca, Pontedera, Empoli, Pistoia, Torregalli e Bagno a Ripoli — la presenza sarà garantita per 12 ore al giorno. Anche l’ospedale pediatrico Meyer avrà un facilitatore dedicato, proprio per la delicatezza dei contesti che coinvolgono bambini e famiglie.
Infine, nei pronto soccorso di località con forte affluenza turistica — come Santa Maria Nuova a Firenze e, nei mesi estivi, gli ospedali di Cecina, Piombino, Orbetello e Portoferraio — la figura sarà attiva per metà giornata. Tutti i bandi, che prevedono incarichi libero-professionali, sono stati pubblicati sui siti delle tre Asl e delle aziende ospedaliero-universitarie di Siena, Pisa, Careggi e Meyer.
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