Maxi furto
Distretto orafo nel mirino dei ladri
Indagini sul furto di gioielli da 300 mila euro nella ditta commerciale di Arezzo in via Chiarini. I carabinieri hanno trovato i dischi della mola usata per aprire le casseforti contenenti i preziosi. Acquisiti i video delle ditte vicine che riprendono la strada (l'impianto dell'azienda colpita è stato reso inutilizzabile dai malviventi): si vedono tre individui mascherati che si muovono in modo sicuro e tengono in mano ricetrasmittenti. Il colpo alla Oro Linea Due Italy di Stefano Parigi presenta l'aspetto enigmatico del mancato funzionamento del sistema di allarme. Il titolare ha riferito che il dispositivo era scattato in serata, martedì 24 settembre, dopo le 20 e lui si è recato in ditta a controllare. Era tutto a posto ed ha riattivato il sistema che però, quando successivamente i ladri sono entrati in azione, non ha rilevato nulla. Al mattino la scoperta della razzia. In corso accertamenti. L'imprenditore, amareggiato, espone al Corriere di Arezzo, che giovedì ha dato la notizia dell'ennesimo raid nel distretto orafo, la frustrazione di chi si trova nel mirino, senza la sicurezza di essere protetto: allarme che fa cilecca, casseforti che si affettano come il burro. I malviventi, che sarebbero entrati da una finestra (poi richiusa) per uscire dalla porta con la refurtiva, hanno potuto lavorare con calma. I gioielli erano assicurati ma per la piccola azienda è un duro colpo.
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