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Zanzara tigre

Arezzo, contagiato da virus esotico: sta meglio. Febbre e dolori i sintomi, cosa c'è da sapere. Disinfestazione

Redazione Web

06 Ottobre 2024, 08:11

Zanzara tigre

Zanzara tigre

Caso di Chikungunya virus rilevato all’ospedale San Donato di Arezzo, la persona, ricoverata, ha contratto il virus da un viaggio all'estero, in uno dei Paesi dove la malattia è endemica. Le sue condizioni, riferisce la Asl in una nota, non destano preoccupazioni e sarà presto dimessa. La Chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre e dolori articolari, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, in particolare del genere Aedes.

La Direzione del presidio ospedaliero, in sinergia con il Dipartimento di Prevenzione ha messo in atto tutte le azioni previste in questi casi. Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre e tra il 6 e il 7 ottobre, dalle ore 21,30 circa nelle aree perimetrali esterne dello stabilimento ospedaliero intervento di disinfestazione adulticida per zanzare.
 
Si ricorda che in tutte le Zone Distretto dell’Asl Toscana Sud Est è attivo tutto l’anno l’ambulatorio dedicato alla medicina del viaggiatore a cura del Dipartimento della Prevenzione dove reperire tutte le informazioni utili in merito a vaccinazioni e profilassi. Orari e sedi sono consultabili al seguente link:
https://www.uslsudest.toscana.it/cosa-fare-per/vaccinazioni/medicina-del-viaggiatore

“Per alcune malattie infettive come epatite A e B, colera, tifo, encefalite giapponese, dengue, encefalite da morso di zecca, meningite meningococcica, poliomelite, febbre gialla e rabbia, – spiega il dottor Nicola Vigiani, direttore area dipartimentale Igiene pubblica e nutrizione dell’Asl Tse, – i vaccini sono disponibili, mentre per altre malattie sia a trasmissione orofecale, cioè acquisite con il consumo di acqua o alimenti contaminati, sia trasmesse da insetti quali il Chikungunya, il virus West Nile e il virus Zika, devono essere adottate misure di prevenzione di tipo comportamentale, consumando solo acqua e alimenti sicuri ed evitando le punture di insetto utilizzando abbigliamento adatto e repellenti specifici”.

Se al ritorno da un Paese a rischio si accusa febbre, diarrea o altri sintomi che potrebbero manifestarsi anche dopo alcuni giorni o settimane della data del rientro, è bene isolarsi e contattare il proprio medico curante o il pronto soccorso, riferendo dell'avvenuto viaggio affinché si possano tempestivamente effettuare i test diagnostici del caso. È, inoltre, utile consultare il sito www.viaggiaresicuri.it/ del Ministero degli Affari Esteri.

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