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Delitto di Foiano

Arezzo, omicidio della psicologa: esami del Ris sulla zappa. Autopsia e interrogativi aperti

Luca Serafini

09 Ottobre 2024, 12:07

Letizia Girolami

Letizia Girolami

Omicidio di Letizia Girolami, accertamenti scientifici del Ris sulla zappa trovata dai carabinieri nella tenuta di Foiano e ritenuta l'arma con la quale Muhammad Irfan Rana ha ucciso la donna con uno o più colpi alla testa, sabato 5 ottobre. Domani, giovedì 10 ottobre, sarà eseguita l'autopsia sul corpo della 72enne, psicologa e psicoterapeuta, assassinata non si sa ancora perché dal 37enne pakistano che era ospitato nel casolare di Poggi Grassi.

Sarà il professor Mario Gabbrielli a svolgere l'esame autoptico a Siena, dopo il conferimento dell'incarico alle 12 ad Arezzo, in procura, da parte del pm Angela Masiello. I quesiti riguardano orario della morte, cause, compatibilità con l'arnese, numero di colpi e se il decesso è stato preceduto da una agonia.

Dopo la confessione del delitto, avvenuta domenica, il pakistano si è chiuso nel silenzio e sfugge ancora la molla che ha scatenato la furia omicida. Se incomprensioni, attriti o altro. Sarebbero esclusi al momento aspetti morbosi o legati alle pratiche spirituali della vittima, mentre emergerebbe un'indole problematica del pakistano che con la figlia di Letizia, Eileen, aveva un rapporto che adesso viene definito di amicizia particolare e non di vero e proprio fidanzamento. La giovane era a Barcellona quando è avvenuto il delitto. Ad avvisarla del mancato rientro per cena della madre è stato il padre, canadese, 72enne, interprete, anche lui parte offesa nel procedimento. Eileen ha nominato l'avvocato Daniele Bocciolini. L'arrestato è difeso dall'avvocato Maria Fiorella Bennati.

Per quanto riguarda l'arma, dopo che il reo confesso aveva parlato genericamente di bastone, tutto ruota sull'attrezzo che presenterebbe macchie di sangue. C'è chi parla di vanga o di piccozza, ma potrebbe trattarsi di una zappa o comunque un arnese per dissodare la terra con parte metallica fissata al manico. Nei laboratori scientifici dei carabinieri anche oggetti e indumenti del pakistano che presenterebbero macchie ematiche.

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