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Rissa fuori dalla discoteca

Arezzo, uccise Joel con il narghilè: pm chiede condanna a 12 anni per omicidio volontario

Luca Serafini

24 Ottobre 2024, 12:46

Delitto del narghilè

La vittima e l'omicida

Dodici anni di reclusione. E' questa la pena chiesta dal pm Francesca Eva per Braulio Pavel Martinez Mesa, il dominicano residente a Perugia, che nel processo in corso ad Arezzo è accusato di omicidio volontario per la morte del connazionale Joel Ramirez Seipio, residente a Montevarchi, ucciso durante una rissa con un pezzo di narghilè di vetro che lo colpì al collo. Morì dissanguato. I 12 anni sono calcolati togliendo dalla pena base di 21 anni un terzo per il rito abbreviato e un ulteriore sconto per le attenuanti generiche.

Il fatto avvenne a Terranuova Bracciolini all'alba dopo una notte di musica nel locale di Poggilupi. La parte civile si è associata alla richiesta della procura, chiedendo un risarcimento di 800 mila euro per i familiari. La difesa ha argomentato una tesi alternativa, secondo la quale la morte di Joel andò oltre le intenzioni dell'imputato, quindi omicidio preterintenzionale. La sentenza arriverà il 5 novembre e a pronunciarla sarà il giudice Giulia Soldini.

L'omicida si trova rinchiuso in carcere a Perugia ed è stata respinta la sua richiesta di arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il delitto avvenne l'1 ottobre 2023. Un banale bisticcio, due gruppi rivali di connazionali, quello umbro e quello valdarnese che dopo la nottata nel locale si affrontano fuori. La violenta rissa, il lancio di oggetti. Joel partecipava alla zuffa e venne raggiunto dal vetro che gli recise la giugulare. Le indagini dei carabinieri consentirono grazie ai filmati di risalire a Braulio Pavel: in casa c'erano le scarpe rosse riprese nel video. Ha poi ammesso ma fornendo una sua versione: non volevo uccidere Joel.

All'udienza di stamani, giovedì 24 ottobre, che si è svolta al tribunale di Arezzo era presente l'imputato e c'erano i familiari della vittima.

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