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Preistoria

Cortona, gli avi dell'Homo Sapiens vivevano in Valdichiana. Trovati reperti, la nuova teoria

Lilly Magi

25 Ottobre 2024, 07:59

I reperti

I reperti trovati nel Cortonese

Oggetti raffiguranti la costellazione di Orione, o ventagli stilizzati e ancora punte di lance e frecce in selce sono stati ritrovati nel Cortonese e in parte della Valdichiana. Ritrovamenti di estremo interesse e che potrebbero far riscrivere la storia dell'uomo. Sono avvenuti di recente ad opera di Emanuele Bernardini e convalidati da studiosi, compresi quelli del British Museum di Londra.

In pratica, stando allo studio degli oggetti, saremmo di fronte ad una civiltà Paleolitica sviluppatasi intorno al fiume Clanis nell’attuale territorio di Cortona ma anche nelle zone di Foiano della Chiana e Castiglion Fiorentino.
Tracce riconducibili a dei Sapiens, ma precedenti all'Homo Sapiens, quello che poi ha dato origine alla stirpe a cui tutti apparteniamo. In pratica sarebbero stati l'anello di congiunzione fra il Neanderthal e l’Homo Sapiens (la precisa datazione dei primi esemplari tradizionalmente posta a circa 130 000 anni fa, è stata spostata dalle scienze paleontologiche più indietro) nella scala dell'evoluzione umana.

Rinvenuti nel territorio oggetti in pietra, di varia origine, lavorata artisticamente, e molti di questi con riferimenti religiosi. In diversi di questi oggetti c'è una grossolana, poi di volta in volta molto più chiara, riproduzione della costellazione di Orione, probabilmente considerata come riferimento di venerazione da parte di questi uomini. E poi ancora utensili ricavati dalla selce, pietra molto dura, con la quale si fabbricavano punte per le frecce o lance e utensili da lavoro.
L' abbondanza di questi ritrovamenti induce a supporre vi fosse come una "fabbrica" destinata a realizzare queste cose che poi magari venivano barattate con altra merce.

In sintesi è questo il contento di quanto emerso nella conferenza tenutasi nei giorni scorsi presso la sala civica di Camucia, che ha avuto come relatore Emanuele Bernardini, l'autore dei ritrovamenti, spesso avvenuti nelle sue camminate come falconiere, coadiuvato dal geologo Simone Frosi, della Regione Toscana.

La scoperta delle punte di selce fa presupporre che l'uomo di quell'epoca riuscisse a fare anche spostamenti di diversi chilometri perché in loco, come ha spiegato il geologo, non esiste detta pietra, come non esistono i diaspri e i vulcaniti, che invece sono stati ritrovati. Insomma questi uomini facevano parte di una comunità organizzata, anche commercialmente, e che si dedicavano al culto e anche all'arte, in quanto fra i vari reperti in pietra ce ne sono diversi con delle incisioni a forma di ventaglio.
In conclusione è probabile che l'uomo, che sta tra il Neanderthal e il Sapiens era organizzato, creativo e probabilmente devoto ad Orione, la sua costellazione.

Come ha spiegato il geologo, oggi questa costellazione non è ben visibile data la contaminazioni delle luci elettriche e dell'inquinamento atmosferico, ma migliaia di anni fa con il cielo più limpido doveva essere molto luminosa tanto da affascinare e far pensare gli uomini dell'epoca.
Il materiale ritrovato da Bernardini è stato tutto supervisionato dalla Soprintendenza e da essa è conservato.
Organizzati e devoti ad Orione: così i nostri progenitori in base ai reperti trovati in Valdichiana.

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