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Nuova vita a Sharm

Il commerciante emigrato dall'Italia in Egitto: "In moto senza casco, 8 euro il mese per la palestra. Critiche e invidia non mi toccano"

Luca Serafini

04 Novembre 2024, 08:15

Simone Benassi

Simone Benassi

C’è chi può e chi non può. Lui può. Simone Benassi ha iniziato una nuova vita a Sharm el Sheikh. Lo aveva annunciato al Corriere di Arezzo qualche settimana fa ed è stato di parola. Ciao Arezzo. Il discendente della nota famiglia di commercianti degli articoli da regalo, oggettistica e bomboniere, si è trasferito. Con fidanzata e figlioletta di 3 anni. Nuova vita e nuova attività.
- Come va?
Divinamente, ci sono 32 gradi e qui in Egitto hanno messo l’ora legale per cui la giornata di luce è lunga fino alle 18. Siamo arrivati il 27 ottobre. Si sta da dio.
- Fase di pacchia o anche impostazione del nuovo lavoro?
Da quando è uscita la notizia è stato il delirio. A parte le critiche, che non mi toccano affatto, decine e decine di persone, tanti amici che non sapevano nulla, mi hanno chiamato. Vogliono venire qua. Chiedono consigli su voli, villaggi, spiagge, case, affitti, pacchetti, escursioni, discoteche, locali. Qui conosco molte persone, è la tredicesima volta che ci vengo e stavolta per rimanerci, perché conviene, costa tutto di meno. Così, sta a vedere, oltre allo stabilimento balneare che aprirò con il nuovo anno, posso crearmi un’altra entrata. Mi do molto da fare, non sto fermo un attimo. Ho dato una svecchiata all’ambiente, qui sono rimasti a Smaila e Jerry Calà. Io ho 30 anni, posso essere un punto di riferimento per i giovani.
- Cosa vi manca di più di Arezzo?
A me personalmente manca che... non sono partito prima. A mia figlia manca un po’ l’asilo, ma la iscriveremo: strutture private con tre maestre per dieci bambini. Insegnano 4 lingue. Intanto in spiaggia fa un sacco di amicizie sempre nuove. Sara avverte l’effetto novità del non dovere seguire clienti tutto il giorno al centro estetico, quindi ha spazi mai avuti prima da dedicare a se stessa. E chiama i genitori 40 volte il giorno.
- La casa. Metri quadri, costo di acquisto, utenze, condominio?
E’ un alloggio di 130 metri quadri in un residence con piscina grande la metà di una olimpionica. L’ho comprato per 70 mila euro e per un anno ho gratis luce e acqua. Il gas non esiste, ci pensa il clima da sé. Per giardiniere, sicurezza, manutenzione piscina e spiaggia, 20 euro il mese.
- Lasciata la Jaguar a pois di Arezzo, ora ha la Ford Mustang del 1958. Gialla, non zebrata come diceva.
E’ uno spettacolo. La gente mi ferma per fare fotografie. Intendiamo verniciarla zebrata ma anche gialla ci piace molto. Ah, qui non si paga il bollo. L’assicurazione è facoltativa e io, che sono sempre stato un po’ mattarullo, non la faccio. Poi ho la moto e mentre ad Arezzo mi dà fastidio infilare il casco, perché non riesco a tenere costretti i miei capelli lunghi, qui il problema non c’è: il casco non è obbligatorio. A proposito, per farvi un po’ di rabbia, sono andato a fare il pieno alla Mustang - che ho scoperto è 6000 di cilindrata - e ho speso 9 euro. Ho provato una goduria dalla testa al mignolo del piede. Il carburante costa 0,20 euro.
- La sua iniziativa di cessare l’attività storica e tagliare col passato della famiglia di commercianti, per andare nel Mar Rosso ha suscitato diverse reazioni: curiosità, invidia, critiche. Cosa le dicono?
Sì, vengo da una famiglia facoltosa, ma dal Covid in poi abbiamo incontrato problemi, oltre al duro colpo della perdita di mio nonno e mio padre. Quello che prima era tutto lineare è diventato una montagna russa. A un certo punto ho preso la decisione radicale. Stop. Cosa dice la gente? Di tutto ma francamente io come gli squali guardo dritto e vado avanti. Da sempre amo fare quello che mi piace. Le chiacchiere non mi fanno nulla, la vita è la mia. Invidia? Sono stato sempre invidiato. Le critiche? Mah, vado per la mia strada e preferisco battere il capo ma con le mie scelte. Parliamoci chiaro, se rimanevo ad Arezzo avrei dovuto trovarmi un lavoro con tutte le difficoltà che ci sono in Italia. Ho preferito, con coraggio, investire sul trasferimento. Ed è una cosa che chi ha un minimo di rendita o una pensione, può valutare. Conviene. Se prende 1.600, 1.800 euro qui il valore quasi raddoppia e il tenore di vita si alza. Non serve una grande base economica. Ci vuole coraggio per fare la scelta. Io l’ho fatta. E poi qui lo ha barriera corallina più bella del mondo.
- Come è strutturata la giornata?
Ho anche fatto l’abbonamento in palestra con spa e piscina: 8 euro il mese. Non mi annoio. Mi diverto, progetto il futuro. Con Sara abbiamo mangiato adesso uno spaghetto alle vongole, vino, insalata: 12 euro. Siamo a Montazah, ci troviamo benissimo. Devi trovare il posto giusto per il cibo, noi andiamo da Zazà, perché altrimenti è un disastro soprattutto con l’olio. La spiaggia costa 1 euro il giorno. Insomma, io mi sono detto: che stai a fare in Italia? Se devo stare a rischiare il capitale, meglio investimenti low cost qui. Aprirò lo stabilimento balneare e un ristoro.
- Sicurezza?
Giro all’una di notte senza alcun pericolo. Lascio le chiavi nell’auto e sulla porta di casa. Mi suonano col clacson solo perché mi vesto a modo mio e ho i capelli lunghi. Sempre fatto. Non è ostentazione. Simone Benassi è fatto così. Chi fa reati qui viene punito davvero, non come in Italia.
- Natale a Sharm el Sheikh o ad Arezzo?
Dobbiamo rientrare il 5 dicembre per impegni da adempiere. Fino al 10 gennaio. Poi torno di corsa.
- Le mani come stanno dopo l’infortunio con il tavolo di vetro ad Arezzo?
La scocciatura è che non posso prendere il sole e fare il bagno. Entro in acqua con le buste di plastica legate. Non si può avere tutto. Ma passerà.

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