Arezzo
La scuola
Proprietari ed eredi di un terreno espropriato 50 anni fa per costruire una scuola pubblica ottengono 814 mila euro dal Comune di Arezzo. Una vicenda lunghissima che inizia negli anni Settanta quando venne realizzato l'edificio di via Alfieri delle elementari Antonio Curina.
La famiglia non ricevette nulla dopo l'acquisizione della superficie da parte del Provveditorato regionale alle opere pubbliche. La questione non fu definita e dopo 10 anni tutto cadde in prescrizione. Ma la Corte europea dei diritti dell'uomo negli anni Duemila ha sancito il principio per cui gli illeciti legati agli espropri non si prescrivono mai e i diritti dei cittadini possono dunque essere fatti valere sempre.
E' iniziata così una battaglia legale tra i privati e il municipio di Arezzo, arrivata fino alla Cassazione, incentrata sul tema dell'usucapione. Ma l'ente pubblico è stato sempre sconfitto. La rivendicazione dei proprietari, accolta, esponeva il Comune ad un esborso di oltre 4 milioni che erano stati accantonati nel fondo rischi. Ma l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Ghinelli ha individuato una exit strategy più indolore. L'assessore all'urbanistica Francesca Lucherini è arrivata a chiudere un percorso, con recente delibera, che dopo una stima fissa il prezzo da pagare in 814 mila euro, tra valore del terreno, danni e interessi maturati in mezzo secolo. Più oltre 70 mila euro di tasse di registro. La scuola entrerà definitivamente nel patrimonio comunale dopo un periodo di 50 anni in cui il suo status è rimasto indefinito.
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