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Arezzo

Assalto alla ditta di argento, ritrovato furgone usato per la fuga dai malviventi. L'orafo: "Vado avanti". La politica: "Rinforzi"

Luca Serafini

09 Novembre 2024, 07:31

Assalto alla ditta di argento, ritrovato furgone usato per la fuga dai malviventi. L'orafo: "Vado avanti". La politica: "Rinforzi"

E’ stato ritrovato il furgone usato dal commando nella prima fase della fuga dopo il furto di argento alla ditta Scatragli di Borghetto, il 21esimo dell’anno. Era a 3 chilometri di distanza, abbandonato nel torrente Leprone. Vuoto. Con l’abitacolo sporco di fango e di terra per cancellare le impronte. Era stato rubato alla ditta Bencivenga edilizia prima dell’assalto messo in atto nell’azienda di preziosi all’1,35 di giovedì 7 novembre. Porta blindata sfondata a picconate e calci, poi la razzia. Il veicolo è servito per contenere il metallo prezioso - valore non determinato con precisione, sopra i 200 mila euro - trafugato dai macchinari e dai banchi di lavoro. La banda ha quindi trasferito l’argento - 6 sacchi dell’Ikea e alcune scatole - in un altro mezzo pulito e si è dileguata servendosi probabilmente della vicina superstrada, con i 9 membri del gruppo, forse divisi in più auto per essere più sicuri.

“Noi non ci arrendiamo, ci rialziamo, andiamo avanti e se possibile più forti di prima”. Simone Scatragli, 43 anni, reagisce. Da due giorni è alle prese con conteggi, danni, giornalisti che chiamano, video che ritraggono i malviventi con tute nere, mascherati che infieriscono sulla sua azienda. Documenti filmati in mano ai carabinieri per le indagini che su questo e sugli altri 20 casi del 2024 sono svolte in sinergia con la polizia per venire a capo dei predatori di argento, oro, ottone. C’è voglia di rimettersi subito in pista, alla Scatragli srl, anche se dopo una botta così non è facile. E anche se c’è l’assicurazione a coprire i danni. Una bella azienda, questa, nata nel 1983, ora condotta da Simone in società con la sorella Elena. Una squadra affiatata di dipendenti, produzioni in argento apprezzate dai mercati, credibile e affidabile. Molti colleghi hanno espresso solidarietà. L’imprenditore giovedì all’una e mezzo è corso subito alla fabbrica dopo l’alert sul telefonino.

Ma sia lui che la vigilanza, che le forze dell’ordine, sono arrivati dopo la fuga dei predatori della notte. Che hanno agito in 7 minuti e sono stati disturbati dalla nube di vapore sprigionata dal moderno sistema di allarme, che ha reso difficili i loro movimenti. Anche se dai video alcuni erano muniti di protettori e infrarossi. Gente preparata. Addestrata. Infatti questa è una vera “guerra” che si svolge nel distretto orafo cardine dell’economia aretina e per essere vinta abbisogna di uomini, mezzi, strategie, come ogni guerra. Da Roma ieri per bocca di due esponenti della maggioranza che governa il Paese, l’onorevole Tiziana Nisini per la Lega e la senatrice Simona Petrucci per Fratelli d’Italia, sono arrivati gli annunci di rinforzi ulteriori, da dicembre. Quindici agenti in più per il controllo del territorio. Già erano scattati i potenziamenti delle pattuglie dopo il recente vertice al tavolo del prefetto Clemente Di Nuzzo, successivo al colpo da 300 mila euro in via Chiarini ad Arezzo. Non sono servite. E viene pure il sospetto che ci sia qualche talpa al posto giusto, visto che mercoledì sera quando il commando ha rubato 4 veicoli (altri 2 furgoni e una Panda sono stati usati per sbarrare la 327) nella zona di Alberoro, e poi ha assaltato la Scatragli srl, era in atto un pattuglione interforze tra la città di Arezzo e la zona di Civitella. Come se un uccellino avesse cantato e rassicurato i banditi che quella dove avrebbero agito era una zona franca.

Nel distretto si trema. La sera si chiude la porta della ditta e si alza lo sguardo stringendosi le spalle: chissà. Paura, rabbia, frustrazione. Meno male che gli orafi aretini sono tenaci, oltre che creativi e grandi lavoratori.
Tornando agli annunci sull’innalzamento delle difese nel territorio, le parole della deputata Tiziana Nisini, sottolineate anche dal segretario provinciale leghista Gianfranco Vecchi, sono state: “A dicembre ci sarà un incremento delle forze dell’ordine ad Arezzo e questa è un’ottima notizia per le aziende che purtroppo sono fortemente colpite da episodi di microcriminalità. Crediamo che questo importante rinforzo sia la risposta giusta da dare ai nostri imprenditori a cui la Lega e il sottosegretario Molteni non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno. Ci auguriamo che con questo importante rinforzo nella Questura di Arezzo possano scemare sempre di più gli eventi criminosi”.

La senatrice Simona Petrucci, commissario di Fratelli d’Italia per la provincia di Arezzo, usa parole di ferma condanna per il nuovo furto: “È inaccettabile che episodi di questo genere colpiscano il cuore produttivo del territorio. Il distretto orafo aretino è una risorsa di inestimabile valore per l’Italia, rappresentando il più importante polo europeo e un fulcro vitale per l’economia e l'occupazione locale e nazionale”. Per proteggere il distretto c’è la promessa di un “rafforzamento del presidio delle forze dell’ordine sul territorio: un segnale importante che il governo intende dare a tutta la comunità e alle tante imprese, che meritano un ambiente sicuro per continuare a produrre eccellenza e mantenere alti i livelli occupazionali”. Un rafforzamento delle unità “adeguato e proporzionato alle necessità, così da garantire la sicurezza di aziende, lavoratori e cittadini. Nei prossimi giorni verranno definiti tutti i dettagli”.
Gli orafi attendono. Giordana Giordini, presidente della consulta, si è già espressa: “La soluzione è presidiare tutte le aree produttive sparse nel territorio con postazioni fisse”. Gazzelle e volanti in questa fase non bastano.

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