Arezzo
Il locale in piazza San Jacopo
Ad Arezzo in piazza San Jacopo la saracinesca della caffetteria è mestamente abbassata dopo la chiusura per sfratto scattata per i gestori del locale Spazio Morini, morosi, ma si lavora alacremente ad una nuova riapertura.
Probabilmente non più bar ma qualcos’altro. E nell’aria c’è, per dirla con il poeta, qualcosa di nuovo anzi d’antico: i casalinghi.
Ovvero la tipologia di prodotti che è alle origini di questo luogo cult, incastonato nella city di Arezzo da quando la famiglia Morini, proprietaria dell’immobile, fece fortuna con gli articoli per la casa.
Poi, prese altre scelte strategiche, in tempi recenti la svolta di quell’ambiente verso il drink, il food e la caffetteria. Settore affollatissimo, questo, e che comporta spese non indifferenti.
A partire dal 2010 tre distinte società si sono misurate con l’impegno gestionale, fino al traumatico capolinea dei giorni scorsi, successivo, a quanto emerge, a crescenti difficoltà con un arretrato diventato troppo alto sia per l’affitto che per pagamenti di utenze varie.
Ebbene, calato il sipario sul bar, tra le numerose manifestazioni di interesse che sono seguite, ci sarebbero anche proposte nella direzione dei casalinghi.
Tutto top secret, ovviamente. Ma c’è chi in giro pronuncia la parola Zara Home, articolazione del gigante Inditex che si espande anche oltre l’abbigliamento, qui già presente con il negozio del brand, Zara, e con altre due attività nei dintorni (Stradivarius e Pull and Bear).
Tutto ovviamente prematuro e strettissimo il riserbo dei proprietari dell’immobile di piazza San Jacopo su trattative ovviamente private. Una famiglia così visceralmente legata alla storia di Arezzo, i Morini, da voler restituire prima possibile un luogo vivo e operativo al posto della porta chiusa di oggi, proprio nel mezzo del periodo natalizio.
Se ne parlerà nel 2025, quando tra le varie proposte sarà scelta quella ritenuta più affidabile e di prospettiva. Da dirimere, ed è materia di avvocati, ci sono tutti i passaggi burocratici e giudiziari legati al recente sfratto sancito dal tribunale. Ad occuparsi della vicenda sono gli avvocati Luca Berbeglia per la famiglia Morini e Alberto Borghini per i gestori sfrattati. Per quanto ci sia questa coda di questioni da sciogliere, lo sfratto non è in discussione, è un punto di non ritorno. La proprietà potrà procedere con un nuovo contratto di locazione. Per il futuro il punto fermo è il canone di affitto, si parla di 5.750 euro. Impegno alla portata di soggetti con spalle grosse, grandi catene che fanno grossi numeri, decisamente meno agevole per piccole società.
Vedremo. L’altra certezza è che la famiglia Morini vuol quanto prima dare ad Arezzo un’immagine degna e una qualità riconosciuta a piazza San Jacopo.
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