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Chiusi della Verna

Pensionata connessa dopo una vita: "Ora navigo sul web anche tra i monti". Comune e provider, modello per i luoghi senza segnale

Patto dell'antenna tra ente pubblico e Nibble per dare servizio a studenti, famiglie, pensionati e turisti nelle aree "bianche"

Luca Serafini

27 Novembre 2024, 10:02

Pensionata connessa dopo una vita: "Ora navigo sul web anche tra i monti". Comune e provider,  modello per i luoghi senza segnale

La pensionata di Compito

Ora finalmente sono connessa. Aspettavo questo momento da una vita”. La signora Tina fino alla settimana scorsa se voleva telefonare con il cellulare, ricevere o inviare messaggi, scaricare qualsiasi dato dal web, fare tutto quello che è la normalità digitale, doveva infilarsi il giaccone (e prendere l’ombrello se necessario) per uscire di casa e raggiungere il fontanile. Lì un po’ di segnale le consentiva di collegarsi al mondo dal suo borgo, la frazione di Compito, delizioso ciuffo di case in pietra nel Casentino, comune di Chiusi della Verna (Arezzo).

A interrompere il disagio è arrivata la novità frutto di una collaborazione tra il provider Nibble e il Comune. Un Patto di connettività solidale che, con ripetitore ad hoc nella Faggeta, con parabola e router a casa dell’utente, permette di coprire con il segnale le zone periferiche, collinari e montane, che altrimenti non sarebbero mai raggiunte dalla fibra e dal 5G, almeno in tempi brevi. “Certo, avevo il telefono fisso ma ci sono un sacco di cose che non potevo fare”, dice Tina Detti, 71 anni, che dalla scorsa estate è rimasta sola dopo la morte del marito.

“Il cellulare adesso funziona benissimo, posso comunicare con i social, whatsapp, facebook e instagram e anche tenermi in contatto con i miei parenti in Nuova Zelanda adesso è facile”. E’ la prima abbonata della zona (altri si accingono a seguirla) e adesso riesce a navigare su google (canone di 27,90 euro mensili più attivazione iniziale e router). Ricorda come mesi fa i soccorritori del 118 arrivati lassù per prestare delle cure al marito trovavano difficoltà, per assenza di segnale, a inviare i dati dell’elettrocardiogramma alla centrale.

Insomma, si è aperto uno scenario tutto nuovo, al passo con i tempi. Stop all’inadeguatezza digitale che sbarrava la strada a servizi essenziali come videochiamate, download di documenti, accesso alla telemedicina. Il briciolo di segnale appena sufficiente per telefonare ora è un vecchio ricordo, come le celebri scene di Massimo Ceccherini nel film Il Ciclone, di Pieraccioni, a caccia di tacche di segnale nelle posizioni più stravaganti. A portare la Banda Ultra Larga a Compito è Nibble, provider locale di Bagno di Romagna che focalizza il suo interesse operativo proprio in questo: trasformare il divario digitale di aree isolate in una opportunità di inclusione e sviluppo.

Sì, perché questi fazzoletti di territorio - anche bellissimi e incontaminati - vengono scartati dai player delle telecomunicazioni in quanto non convenienti. “Aree bianche” o “a fallimento di mercato”, nel senso che il gioco non vale la candela e gli investimenti vengono scartati in quanto aree a bassa densità abitativa, con pochi potenziali clienti. Come se giovani studenti, uomini, donne, lavoratori o pensionati nati e residenti in questi luoghi, e anche villeggianti e turisti, debbano rimanere tagliati fuori dal web, con tutti gli svantaggi del caso.

“Portare internet in questi borghi non è solo una questione tecnica, ma anche sociale, significa fermare lo spopolamento, permettere ai giovani di restare o tornare e offrire agli anziani un accesso più semplice a servizi essenziali” riporta una nota di Nibble, che punta sul modello virtuoso di Compito per attrarre l’interesse di altre amministrazioni comunali. E ci sono già altri borghi che chiedono segnale. Il sindaco di Chiusi, Giampaolo Tellini, ha colto l’opportunità: “Abbiamo contribuito con 4 mila euro e quella zona, circa 40 abitanti, è coperta”.

MODELLO PER ALTRI LUOGHI

Il problema è diffuso, dannoso, ma risolvibile. E il modello di Compito è replicabile in tutto il Casentino, in Valtiberina e in tutti gli altri luoghi appenninici o comunque montani, nei borghi piccoli e remoti, dove non arriva il segnale. Grazie alla collaborazione tra Nibble e le amministrazioni comunali, il Patto di connettività solidale si può estendere - dice la microimpresa Nibble - a frazioni “bianche” dove c’è richiesta di segnale e un’amministrazione interessata.

Possibili applicazioni a Gregnano (Caprese Michelangelo), Corposano (San Giustino Umbro), Mignano e Bulciano (Pieve Santo Stefano) ma in tutte le località dove connettersi al “villaggio globale” è ancora un miraggio. Occorre installare il ripetitore che illumina l’area relativa e per questo serve il cofinanziamento dell’ente pubblico. “Il team Nibble si rivolge alle amministrazioni locali della zona affinché aderiscano al Patto di connettività solidale e permettano ad altre frazioni di superare il divario digitale, offrendo ai loro cittadini una nuova possibilità di scelta in un mercato più aperto e competitivo”.

Il patto promosso da Nibble, formalizzato nell’agosto 2023, “è rivolto inizialmente alle amministrazioni comunali dei Comuni dell’Alta Valle del Savio e della Valtiberina. Ma l’iniziativa è valida ovunque e punta a ridurre il gap digitale, offrendo connettività affidabile e di alta qualità per sostenere lo sviluppo economico, educativo e sociale delle comunità locali delle due valli. Un punto importante del patto è l’impegno di Nibble a intervenire prontamente in situazioni di emergenza climatica o durante prolungati black out digitali, garantendo il ripristino delle connessioni e prevenendo l’isolamento tecnologico delle aree vulnerabili”. Tra i Comuni, quello di Chiusi della Verna è il primo in Toscana che ha risposto.

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