Banditi assaltano ditta orafa nella notte ma il colpo sfuma nella stessa via dove fu ucciso il ladro dal gommista

Banditi assaltano ditta orafa nella notte a Monte San Savino nella stessa strada dove sei anni fa il gommista Fredy Pacini sparò a un ladro e lo uccise per legittima difesa. Il colpo alla Ital Recycling in via della Costituzione è sfumato per il funzionamento del sistema di allarme che ha messo in fuga i malviventi prima che potessero aprire la cassaforte con i metalli preziosi all'interno. Troppo poco il tempo a disposizione, hanno abbandonato l'impresa. Erano le 2.30 quando è stata sfondata la porta dell'azienda savinese che opera nel distretto dei preziosi di Arezzo. In questo caso non si è trattato come a Borghetto, nelle scorse settimane, di una azione militare con strade bloccate, strategie particolari e dispositivi speciali. Sul posto nella zona industriale di Monte San Savino sono intervenute le pattuglie dell'istituto di vigilanza e dei carabinieri ma la banda si era dileguata. In corso indagini. Si allunga la serie di attacchi al sistema produttivo aretino incentrato su oro, argento, lavorazione di gioielli e recupero di metalli. Attivata una task force che prevede la copertura capillare del territorio con un impiego massiccio di forze dell'ordine. Ma i malviventi assetati di preziosi non mollano. La sfida continua e sono una ventina gli episodi al centro delle indagini di polizia e carabinieri nel 2024, per risalire agli specialisti del crimine che si dedicano a questo settore. L'episodio avvenuto oggi, mercoledì 27 novembre, riaccende i riflettori su quanto avvenne il 28 novembre di sei anni fa quando Fredy Pacini, esasperato dai furti, dormiva nel capannone della sua attività in via della Costituzione, e trovandosi a tu per tu con una banda di malviventi fece fuoco con l'arma regolarmente detenuta. Uno dei ladri morì. Nel processo venne riconosciuta la scriminante della legittima difesa per il gommista che avvertì di essere in pericolo di vita, senza possibilità di fuga.